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Il Papa a Santa Marta: “Pensiamo ai nostri martiri. A quelli di oggi, a quelli del 2015”

Il Vangelo oggi ci parla della fine tragica di Giovanni Battista, colui che “mai ha tradito la sua vocazione, cosciente che il suo dovere era soltanto annunziare la prossimità del Messia, consapevole di essere la voce soltanto, perché la parola era un Altro, finisce la sua vita come il Signore, col martirio”. Così Papa Francesco commenta il passo del Vangelo di oggi ricordando, che le persecuzioni verso i cristiani, non sono una cosa del passato, ma molti di loro anche oggi sono vittime di “gente che odia Gesù Cristo”.

“Quando io leggo questo brano – afferma il Papa – vi confesso mi commuovo e penso sempre a due cose. Primo, penso ai nostri martiri, ai martiri dei nostri giorni, quegli uomini, donne, bambini che sono perseguitati, odiati, cacciati via dalle case, torturati, massacrati. E questa non è una cosa del passato: oggi succede questo. – aggiunge il Santo Padre – I nostri martiri, che finiscono la loro vita sotto l’autorità corrotta di gente che odia Gesù Cristo. Ci farà bene pensare ai nostri martiri. Oggi pensiamo a Paolo Miki, ma quello è successo nel 1600. Pensiamo a quelli di oggi! Del 2015”.

Il santo Padre ha poi spiegato come “Giovanni il Grande diminuiva continuamente fino al nulla, “e questo mi fa pensare che siamo su questa strada e andiamo verso la terra, dove tutti finiremo”. “Anche io finirò. Tutti noi finiremo. Nessuno ha la vita ‘comprata’. – ha concluso la sua omelia il Pontefice – Anche noi, volendo o non volendo, andiamo sulla strada dell’annientamento esistenziale della vita, e questo, almeno a me, fa pregare che questo annientamento assomigli il più possibile a Gesù Cristo, al suo annientamento”.

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