Giornata piena per Papa Francesco che ha ricevuto in udienza in Vaticano il presidente dell'Autorità Palestinese, Mahmūd Abbās (Abu Mazen) e ha incontrato i delegati dell'Associazione Rondine Cittadella della Pace. Ma la mattinata del Pontefice è cominciata a Casa Santa Marta dove ha celebrato messa ed ha tenuto un'omelia ai presenti incentrata sull'Avvento.
Memoria
Questo periodo dell'anno richiede di “ricordare bene che non è nato l’albero di Natale” ma “Gesù Cristo, il Signore, il Redentore che è venuto a salvarci“. Un'operazione che il Papa ha definito di “purificazione della memoria”. Costantemente esiste il pericolo di cedere alla “tentazione di mondanizzare il Natale“. Questo succede, ha osservato il Papa, “quando la festa lascia (smette, ndr) di essere contemplazione, una bella festa di famiglia con Gesù al centro, e incomincia a essere festa mondana” ovvero quando si incominciano a “fare le spese, i regali, e questo e l’altro e il Signore rimane lì, dimenticato“. “L’Avvento – ha rilevato Bergoglio – è per purificare la memoria di quel tempo passato, di quella dimensione”.
Speranza
Ma non solo la memoria: l'Avvento ha anche la funzione di “purificare la speranza” e preparare l'uomo all'”incontro definitivo con il Signore“. Questo perchè, “quel Signore che è venuto là, tornerà, tornerà! E tornerà a chiederci; 'Com’è andata la tua vita?'. Sarà un incontro personale. Noi, l’incontro personale con il Signore, oggi, lo avremo nell’Eucaristia e non possiamo avere un incontro così, personale, con il Natale di 2000 anni fa; abbiamo la memoria di quello. Ma quando Lui tornerà, avremo quell’incontro personale. E’ purificare la speranza”.
Vigilanza
Francesco ha esortato a non rinunciare al rapporto quotidiano con la fede perchè il nostro è il “Dio delle sorprese”. Quindi, la terza dimensione dell'Avvento, ha concluso il Papa, “è più quotidiana” e consiste nel “purificare la vigilanza. Vigilanza e preghiera sono due parole per l’Avvento; perché il Signore è venuto nella Storia a Betlemme; verrà, alla fine del mondo e anche alla fine della vita di ognuno di noi. Ma viene ogni giorno, ogni momento, nel nostro cuore, con l’ispirazione dello Spirito Santo“.
L'appoggio ai giovani dell'Associazione Rondine
Più tardi, in Sala Clementina, Francesco ha incontrato i rappresentanti dell'Associazione “Rondine – Cittadella della Pace” ai quali ha assicurato tutto il suo appoggio per l'appello presentato all'Onu da una giovane palestinese e un giovane israeliano per chiedere la pace. Bergoglio ha detto in udienza: “Siete già voi quei giovani leaders che nell’Appello chiedete agli Stati e ai popoli di impegnarsi a formare insieme! Ci chiedete di aderire al vostro Appello. Da parte mia, lo farò, e domando ai Capi di Stato e di Governo di fare altrettanto. La vostra voce – debole, ma forte della speranza e del coraggio della giovinezza – possa essere ascoltata il prossimo 10 dicembre alle Nazioni Unite. Servono leader con una nuova mentalità. Non sono leader di pace quei politici che non sanno dialogare e confrontarsi: un leader che non si sforza di andare incontro al “nemico”, di sedersi con lui a tavola come fate voi, non può condurre il proprio popolo verso la pace. Per far questo occorre umiltà e non arroganza; san Francesco vi aiuti a seguire questa strada, con coraggio”.