La voce degli ultimi

venerdƬ 8 Novembre 2024
14.1 C
CittĆ  del Vaticano

La voce degli ultimi

venerdƬ 8 Novembre 2024

Il Papa a Greccio: “In ogni luogo vi sia un presepe”

C'ĆØ aria di storia a Greccio, luogo attraversato da un'atmosfera quasi unica, palpabile nella sua intrinseca tradizione che, ormai da secoli, accompagna il Natale di tutti gli italiani. Papa Francesco visita la cittadina laziale nella prima domenica d'Avvento, pronto a ricordare l'importanza delĀ presepe e di ciĆ² che rappresenta: “Il presepe, che per la prima volta San Francesco realizzĆ² proprio in questo piccolo spazio, a imitazione dellā€™angusta grotta di Betlemme, parla da solo. Qui non cā€™ĆØ bisogno di moltiplicare le parole, perchĆ© la scena che ĆØ posta sotto i nostri occhi esprime la saggezza di cui abbiamo bisogno per cogliere lā€™essenziale”.Ā Il presepe, perĆ², non ĆØ solo una tradizione, nĆ© solo una bella storia di fede e spiritualitĆ  legata a quel 1223, anno in cuiĀ san Francesco lo realizzĆ² per la prima volta: “San Francesco – ha scritto il Santo Padre nella lettera apostolica Admirabile signum, firmata proprio a Greccio -, con la semplicitĆ  di quel segno, realizzĆ² una grande opera di evangelizzazione. Il suo insegnamento ĆØ penetrato nel cuore dei cristiani e permane fino ai nostri giorni come una genuina forma per riproporre la bellezza della nostra fede con semplicitĆ ā€. Un testo, quello pubblicato dal Pontefice, che non mette solo in risalto l'importanza del presepe e della sua tradizione secolare ma anche, e soprattutto, il significato intrinseco di ciĆ² che rappresenta, ovvero “annunciare il mistero dellā€™Incarnazione del Figlio di Dio con semplicitĆ  e gioiaā€.


Papa Francesco a Greggio – Video Ā© Vatican Media

In ogni luogo

Il Santo Padre scrive che “mentre contempliamo la scena del Natale siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dallā€™umiltĆ  di Colui che si ĆØ fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perchĆ© anche noi possiamo unirci a Lui. Con questa Lettera vorrei sostenere la bella tradizione delle nostre famiglie, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe. Come pure la consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze… ƈ davvero un esercizio di fantasia creativa, che impiega i materiali piĆ¹ disparati per dare vita a piccoli capolavori di bellezza. Si impara da bambini: quando papĆ  e mamma, insieme ai nonni, trasmettono questa gioiosa abitudine, che racchiude in sĆ© una ricca spiritualitĆ  popolare. Mi auguro che questa pratica non venga mai meno; anzi, spero che, lĆ  dove fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzataā€.

I segni del presepe

Rievocare la rappresentazione della nascita di GesĆ¹, fin dalle sue origini, significa “manifestare la tenerezza di Dio“, caratteristica intrinseca in questa tradizione, che mostra come Egli “si abbassa alla nostra piccolezzaā€, cosƬ da poterlo incontrare “eĀ servirlo con misericordia nei fratelli e nelle sorelle piĆ¹ bisognosiā€. E se la presenza frequente di paesaggi composti da rovine e case diroccate rappresenta il “segno visibile dellā€™umanitĆ  decadutaā€ che GesĆ¹ ĆØ venuto ā€œa guarire e ricostruireā€, gli elementi naturali parlano delĀ creato che partecipa alla festa della venuta del Messia. Anche la stella cometa ĆØ un segno,Ā indica cheĀ ā€œnoi pure siamo chiamati a metterci in cammino per raggiungere la grotta e adorare il Signoreā€, noi, umili e poveri come i pastori che contemplano la venuta della Luce del mondo. ā€œI poveri, anzi, sono i privilegiati di questo mistero e, spesso, coloro che maggiormente riescono a riconoscere la presenza di Dio in mezzo a noiā€ mentre il palazzo di Erode ā€œĆØ sullo sfondo, chiuso, sordo allā€™annuncio di gioia. Nascendo nel presepe – afferma il Santo PadreĀ – Dio stesso inizia lā€™unica vera rivoluzione che dĆ  speranza e dignitĆ  ai diseredati, agli emarginati: la rivoluzione dellā€™amore, la rivoluzione della tenerezzaā€. E per raggiungere Cristo non c'ĆØ bisogno della vicinanza, come per i fabbri e i fornai della quotidianitĆ .Ā Come i Magi, “si puĆ² partire anche da molto lontano”.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario