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Il monito dei vescovi del Paraguay contro i roghi

Non solo il Brasile, ma anche il Paraguay, nella zona occidentale del Chaco, è stato colpito dagli incendi che stanno divampando a migliaia in Amazzonia in numerosi Paesi dell’America Latina, in primis in Brasile e in Bolivia. Proprio da quest’ultimo Paese le fiamme si sono spostate al polmone verde del Paraguay, coinvolgendo una zona di circa 40mila ettari e di boschi e pascoli. L’area più colpita è compresa nel municipio di Bahia Negra, ma si teme che il vento possa estendere ulteriormente il fronte delle fiamme acnhe alle zone circostanti. Per tale motivo, il Senato ha approvato la dichiarazione di emergenza ambientale nei dipartimenti dell’Alto Paraguay e del Boquerón.

I vescovi

Sabato la Conferenza episcopale del Paraguay si è unita alle parole della Consiglio episcopale latinoamericano, manifestando vicinanza ai Paesi confinanti, più pesantemente colpiti dalle fiamme, e avvertendo che “questo disastro naturale non dev’essere minimizzato, considerando la devastazione che sta causando. Ci deve allertare ad agire rapidamente come America Latina e come Paese confinante”. Come la Presidenza del Celam, “anche noi crediamo che a partire dall’unità e la solidarietà dei Paesi amazzonici, specialmente Brasile e Bolivia, delle Nazioni Unite e della comunità internazionale, si devono prendere provvedimenti urgenti per salvare il polmone del mondo”. “Davanti ai terribili incendi che consumano vaste regioni in Alaska, Groenlandia, Siberia, Isole Canarie e in particolare l’Amazzonia – aveva scritto il Celam quattro giorni fa – noi vescovi dell’America Latina e dei Caraibi vogliamo esprimere la nostra preoccupazione per questa gravissima tragedia, la quale non è soltanto di portata locale, e neppure regionale, ma anche planetaria. La speranza per l’avvenimento del Sinodo per la Amazzonia, convocato da Papa Francesco, è adesso segnata dal dolore per questa tragedia ambientale. Ai fratelli dei popoli indigeni che abitano questa cara foresta, esprimiamo la nostra vicinanza e uniamo la nostra voce alla sua per gridare al mondo, chiedendo solidarietà e una pronta risposta per fermare questa devastazione”.

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