Vi incoraggio, a far crescere una cultura della misericordia, basata sulla riscoperta dell’incontro con gli altri: una cultura in cui nessuno guarda all’altro con indifferenza né gira lo sguardo quando vede la sofferenza dei fratelli”. Così Papa Francesco si rivolge ai membri dell’Associazione “Fontaine de la Miséricorde”, realtà cattolica svizzera, laica e monastica, di area francofona, che promuove una vita spirituale e di preghiera nella misericordia. Ricevuti in udienza nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico, in Vaticano, il Pontefice ripercorre alcuni punti della sua lettera apostolica “Misericordia et misera”, pubblicata al termine del Giubileo straordinario, auspicando che la misericordia rimanga ben radicata nei cuori per guardare con serenità alla vita quotidiana. Di seguito, il testo completo del discorso de Santo Padre.
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Cari amici,
sono lieto di incontrarvi in occasione del vostro pellegrinaggio a Roma. Rivolgo il mio cordiale saluto ai membri della “Fontana della Misericordia”, come pure a tutte le persone che accogliete e accompagnate attraverso le “Scuole di preghiera” e la formazione fraterna.
Con voi rendo grazie al Signore, che vi ha permesso di fare esperienza della sua misericordia e che vi ha condotti a cercare e proporre dei mezzi affinché essa possa rimanere ben radicata nei vostri cuori e quindi aiutarvi a guardare sempre con serenità alla vita quotidiana (cfr Lett. ap. Misericordia et misera, 3). Vi invito perciò a perseverare con costanza e regolarità nella preghiera. Voi lo sapete: è lì, nell’incontro cuore a cuore con il Signore, in ascolto della sua Parola, che ci è dato di rinascere ogni giorno nell’acqua viva della sua misericordia, che scaturisce dal suo cuore aperto. Possiate anche voi, attraverso la vostra vita sacramentale, diventare testimoni della misericordia di Dio, che è per tutti gli uomini una chiamata a riconoscere la bellezza e la gioia di essere amati da Lui.
Infine, vi incoraggio, attraverso la vita fraterna e con l’aiuto dello Spirito Santo, «a far crescere una cultura della misericordia, basata sulla riscoperta dell’incontro con gli altri: una cultura in cui nessuno guarda all’altro con indifferenza né gira lo sguardo quando vede la sofferenza dei fratelli» (ibid. n. 20).
Con questa speranza, vi affido al Signore e all’intercessione della Vergine Maria; e, mentre vi chiedo di pregare per me, vi imparto la Benedizione Apostolica, estensibile a tutti i membri della Fontana della Misericordia.