“In queste ore drammatiche sono vicino alla intera popolazione dell’Iraq, in particolare a quella della città di Mosul. I nostri animi sono scossi dagli efferati atti di violenza che da troppo tempo si stanno commettendo contro i cittadini innocenti, siano musulmani, siano cristiani, siano appartenenti ad altre etnie e religioni”. Lo ha detto Papa Francesco nell’Angelus domenicale, ricordando la strage perpetrata dall’Isis nella città assediata dalle truppe curdo irachene. “Sono rimasto addolorato della uccisione a sangue freddo di numerosi figli di quella amata terra, tra cui anche tanti bambini, questa crudeltà ci fa piangere, lasciandoci senza parola”.
Preghiera per le vittime
Alla parola di solidarietà, ha aggiunto Bergoglio, “si accompagna l’ assicurazione del mio ricordo nella preghiera, affinché l’Iraq, pur duramente colpito, sia forte e saldo nella speranza di poter andare verso un futuro di sicurezza, di riconciliazione e di pace. Per questo chiedo a tutti voi di unirvi alla mia preghiera”
La strage
Le parole del Pontefice si riferiscono al massacro messo in atto dal Califfato, che tra giovedì e venerdì ha giustiziato 284 persone – tra i quali vi erano anche molti bambini e ragazzi – mentre le forze di coalizione avanzavano verso l’ultima roccaforte rimasta in Iraq sotto la bandiera nera della jihad. La notizia è stata riferita da una fonte dell’intelligence irachena alla Cnn specificando che le vittime erano state catturate in rastrellamenti per essere usate come scudi umani contro gli attacchi che stanno costringendo il Daesh a lasciare le zone meridionali della città.
Attacco a Kirkut
Si tratta della seconda ritorsione nell’arco di poche ore dopo l’inizio dell’offensiva su Mosul da parte delle truppe curdo-irachene. Sempre nella giornata di venerdì una serie di attacchi jihadisti ha scosso la città di Kirkut. Sono stati colpiti una centrale elettrica, una scuola, un compound governativo, un’ex stazione di polizia e due hotel del centro. Decine le vittime nella città da cui sono partite le operazioni per la riconquista della roccaforte del Daesh in Iraq.
L’avanzata
L’avanzata delle truppe curdo-irachene verso Mosul prosegue nonostante le rappresaglie perpetrate dall’Isis. A Bertella, uno dei principali villaggi situati a sud-est della roccaforte del Cliffato, una bandiera dell’Iraq ora sventola sopra una chiesa, a simboleggiare la liberazione dalla follia jihadista. L’edificio si trova a circa un chilometro dall’ingresso centro abitato che si estende per altri cinque chilometri: tutto intorno risuona però l’eco di una violenta battaglia tra le forze irachene e i miliziani dell’Isis . I caccia della coalizione bombardano le postazioni nemiche a circa tre chilometri dalla chiesa, dove i rintocchi della campana si mescolano al fragore delle armi pesanti.
Le operazioni
Intanto le forze governative avanzano nell’accerchiamento dell’area dell’antica Ninive. La nona divisione dell’esercito iracheno ha lanciato una nuova offensiva per conquistare la cittadina di Hamdaniyah, a sud-ovest di Mosul. Nonostante Hamdaniyah sia quasi disabitata, i miliziani hanno disseminato le strade e i villaggi di avvicinamento a Mosul di camion bomba, cecchini e mine rendendo l’avanzata estremamente complicata.
Anche a Tal Kayf, un villaggio strategico situato a circa 10 chilometri a nord-est di Mosul, i combattimenti infervoro. A quanto si apprende, i peshmerga – i combattenti curdi – hanno sfondato le linee dell’Isis e stanno per entrare nel villaggio. Al momento, l’area di combattimento è interdetta ai giornalisti.