Il cordoglio del Papa per le alluvioni in Sierra Leone

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Il Papa ha espresso il suo cordoglio all’arcivescovo di Freetown monsignor Charles Edward Tamba, per le vittime dell’alluvione e dalla frana che hanno colpito lunedì la capitale della Sierra Leone. Lo ha fatto attraverso un telegramma firmato dal Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin. Il Pontefice si dice “profondamente rattristato per le devastanti conseguenze” delle alluvioni che hanno trasformato le strade in fiumi di fango e che hanno sommerso, uccidendole almeno 400 persone, tra cui 60 bambini. Francesco “prega per tutti coloro che sono morti e invoca sulle loro famiglie benedizioni e la forza della consolazione”. “Solidarietà di preghiera” anche a tutti gli operatori di soccorso coinvolti che stanno “fornendo sollievo e sostegno alle vittime di questo disastro”.

Il ricordo all’Angelus

Ieri il S. Padre dopo l’Angelus per la solennità dell’Assunta aveva elevato la sua preghiera a “Maria Regina della Pace” affidandole “ancora una volta le ansie e i dolori delle popolazioni che in tante parti del mondo soffrono a causa di calamità naturali, di tensioni sociali o di conflitti”. La Sierra Leone è tra i Paesi più poveri al mondo. Le intense precipitazioni hanno fatto letteralmente crollare una collina che domina la capitale Freetown, inghiottendo le case e i suoi abitanti. Freetown, città costiera con 1,2 milioni di abitanti, è periodicamente colpita da inondazioni durante i mesi di pioggia, che distruggono insediamenti improvvisati e il contatto con l’acqua putrida provoca la diffusione di malattie come il colera. Molte delle aree più povere sono vicine al livello del mare e hanno uno scarso sistema di drenaggio così l’effetto delle inondazioni è ancora più devastante.

Il vescovo emerito

Alla Radio Vaticana il vescovo emerito di Makeni, mons. Giorgio Biguzzi, ha definito le parole di Papa Francesco “un balsamo per tutti coloro che stanno soffrendo in Sierra Leone”, un Paese che ha già vissuto le tragedie di una sanguinosa guerra civile e dell’epidemia di Ebola.

Salvatore Caporale: