Il cardinale Sandri: “In Ucraina ho trovato un clima di speranza”

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La divina liturgia presso il santuario della Madonna di Zarvanytsia, presieduta dall’arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč, Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina “è stato il momento culminante di tutto il mio viaggio qui in Ucraina, perché pensando agli incontri che ho avuto in precedenza nelle regioni dove ho visto le sofferenze degli sfollati è stato come un raccogliere tutta questa realtà in uno spirituale cesto delle offerte alla Madonna e metterla ai suoi piedi”. Lo ha detto il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, cardinale Leonardo Sandri, al suo rientro a Roma dopo il viaggio di una settimana in Ucraina, dove ha portato i saluti, la preghiera e la benedizione di Papa Francesco. Intervistato dalla Radio Vaticana, il porporato argentino ha ricordato di aver rinnovato la preghiera per la pace nel martoriato Paese dell’Est europeo e ha lodato la grande partecipazione degli ucraini al pellegrinaggio mariano: la presenza di tanti giovani, la veglia, le preghiere e le confessioni: “il cercare, come si dice sempre, ‘per Maria arrivare a Gesù’ credo sia stato per me il finale più bello di questo viaggio” ha commentato il cardinale Sandri.

 

Che ha definito “molto positivo” il bilancio della visita, durante la quale è stato accompagnato da mons. Shevchuk e dal nunzio mons. Gugerotti: “Ho trovato un clima di speranza: vedere questo Paese, l’Ucraina, vivere in pace, in sicurezza, e aspirare ad essere un Paese di prosperità e di concordia per tutti. E soprattutto dobbiamo sottolineare la presenza anche dei vescovi latini in tutte le cerimonie”. Comunione e testimonianza, ha concluso il cardinale “come in America Latina, da Aparecida voleva dire essere prima di tutto discepoli e poi missionari. Quindi io penso e spero che questo viaggio sia servito a far crescere la comunione con Dio e tra i fratelli, tra tutte le Chiese”.

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