“I cardinali hanno detto chiaramente che volevano, non solo il superamento degli scandali, ma anche miglioramenti nella gestione dei soldi in Vaticano”. Così il Cardinale George Pell, arcivescovo emerito di Sidney riporta un po’ quello che era il pensiero dei suoi “colleghi”, al Conclave che si è svolto nel marzo del 2013. Ma, probabilmente, mai avrebbe immaginato che Papa Francesco lo nominasse prefetto della Segreteria per l’Economia, con l’obiettivo di riformare le finanze Vaticane. Dopo i problemi dello Ior, lo scandalo del presunto appartamento di Bertone, al card. Pell tocca un compito non indifferente: la segreteria di cui è a capo, dovrà assorbire due uffici vaticani. Il primo è la Prefettura per gli affari economici, mentre il secondo ente è l’Amministrazione del Patrimonio per la Sede Apostolica, che dispone di un patrimonio molto vasto, si vocifera superiore a quello dello Ior.
Il cardinale però ci tiene a sottolineare che “sapevo che Jorge Mario Bergoglio ci avrebbe sostenuto”. Lo ha detto ieri sera al Gianicolo durante la presentazione del nuovo sito internet del Boston Globe al North American College. Presente alla serata anche il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York: anche lui ha parole di puro apprezzamento verso il Santo Padre: “Sono sorpreso e non sorpreso da Papa Francesco: non sorpreso per le sue qualità spirituali e amministrative, ma pensavo fosse un uomo timido, riservato, non mi aspettavo che fosse così carismatico, che elettrizzasse le folle”.