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Il cardinale Bassetti: “Impegno di tutti per il lavoro”

Una bacchettata alla politica che non è passata inosservata, quella del presidente della Cei cardinale Bassetti durante il discorso con cui ha aperto la Settimana sociale dei cattolici a Cagliari. “Il tempo delle chiacchiere è finito” aveva affermato. E oggi, parlando alla presentazione del docufilm “Il lavoro che vogliamo” di TV2000, presentato nell'ambito del Festival del Cinema di Roma, il cardinale ha spiegato che con la “mia tirata d'orecchi” alla politica “mi riferivo ai decenni passati, certamente sono in grado di rendermi conto dei passi che si fanno. Il mio voleva essere uno stimolo a fare di più e a superare il concetto mercificato del lavoro: basta caporalato, basta lavoro sfruttato”. Domani a Cagliari sarà presente il premier Paolo Gentiloni e il porporato ha detto di apprezzare “quello che il governo sta facendo tra mille difficoltà” per il lavoro, considerando anche che i sindacati sono “necessari” ma “un po' smarriti”. “Quello che volevo dire – ha ribadito – è che è ora di rimboccarsi le maniche, non basta stare alla finestra e fare l'analisi dei fenomeni, questo è tempo che tutti, noi Chiesa per primi, ci rimbocchiamo le maniche e ci mettiamo al servizio dell'uomo”.

Nuovo orientamento per la Cei

Un concetto ribadito poco dopo, quando l'arcivescovo di Perugia ha affermato che sul tema del lavoro “stiamo riorientando la mia cara Cei” perché “dal 1970 non mettevano al centro il tema del lavoro”. Parole forse un po' ingenerose nei confronti del suo predecessore card. Bagnasco, che non ha mai perso l'occasione di sottolineare con forza che il lavoro è una priorità assoluta, la vera emergenza dell'Italia. “Nella crisi vedo anche la speranza – ha aggiunto Bassetti – ecco perché la crisi non mi fa paura fino in fondo “. Ieri il presidente della Cei aveva anche lanciato l'idea di un piano di sviluppo per l'Italia. Oggi ha chiarito che portarlo avanti deve essere un impegno di “tutti. Io ho accennato a due settori in particolare. La necessità di fare politiche per la famiglia e quella di superare leggi e leggine della burocrazia“. “Faccio un esempio: abbiamo metà Italia centrale terremotata. Rimuovere le macerie è un problema complicato. Ma a Norcia, che pure ha subito un terremoto, le case sono state ricostruite con criteri antisismici. Ecco, quindi, quante risorse abbiamo per riprendere il cammino”. Bassetti ha quindi difeso ancora una volta il lavoro che mette al centro l'uomo e gli “dà dignità”.

Buone pratiche: bene il Sud

E a Cagliari la giornata è stata dedicata proprio alle “buone pratiche“, vale a dire 542 iniziative aziendali, amministrative e formative mappate dai volontari del progetto Cercatori di LavOro, a partire da gennaio 2017 grazie alla partnership di NeXt Nuova Economia X Tutti, CEI e del Progetto Policoro. 200 volontari provenienti dalle diocesi di tutta Italia sono andati alla ricerca di pratiche di sostenibilità a 360°, per creare un “paniere” di esempi virtuosi e replicabili e generare nuovi approcci al mondo del lavoro. Dopo un’attenta analisi delle pratiche segnalate, 402 sono risultate realmente sostenibili. Di queste, 309 provengono da realtà imprenditoriali, 40 dal mondo della scuola e 52 dalla pubblica amministrazione. Rispetto alla retorica diffusa, il Mezzogiorno arriva sul podio con un 42% delle buone pratiche segnalate; uno stacco rilevante rispetto al 34% di segnalazioni provenienti dal Nord e a quasi il 24% del centro Italia. Il progetto ha coinvolto un centinaio di Diocesi italiane. Grazie al progetto, i Cercatori di LavOro sono diventati i protagonisti di una vera e propria mobilitazione dal basso, che ha l’obiettivo di diffondere e rendere virali le esperienze positive. L’analisi dei risultati, realizzata da NeXt sotto la guida dei Prof. Leonardo Becchetti, Giuseppe Notarstefano e di mons. Filippo Santoro, è stata presentata oggi. Un quadro piuttosto completo e articolato della “buona Italia”, creativa e innovativa che – come da tema dell’evento quadriennale – crea posti di lavoro dignitosi e si cala nelle realtà territoriali con etica e sostenibilità.

L'intervento di Becchetti

Ma allo stesso tempo l'economista Leonardo Becchetti ha avvertito che “non bastano le buone pratiche, servono policy“. E ne ha anticipata qualcuna, a cominciare dalle politiche fiscali comunitarie: “Chiederemo che la Bce guardi al lavoro mettendo l’occupazione al centro” ma anche una “lotta ai paradisi fiscali europei” perché “venga redistribuita la ricchezza per diventare potere d’acquisto”. In Italia servono “politiche intelligenti di investimenti” oltre che l’impegno per “rimuovere lacci e lacciuoli”. Un altro occhio di riguardo dovrebbe essere riservato alle piccole e medie imprese, spina dorsale dell'economia italiana ma “sottorappresentate. Per questo una delle nostre proposte sarà sull’accesso alle fonti di finanziamento per le piccole imprese”. Occorre poi “cambiare l’Iva“, introducendo un’imposta “differenziata che premi le filiere sostenibili ad alta dignità del lavoro”.

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