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Il Cardinal Bassetti sul caso Charlie Gard: “Siamo alleati dei genitori”

Nei giorni scorsi, Papa Francesco scriveva su Twitter: “Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo”. Sulla stessa scia si pone anche il neo eletto presidente della Cei, il cardinal Gualtiero Bassetti, che ha affermato: “La vita va difesa fino in fondo quindi siamo profondamente alleati dei genitori di Charlie Gard“.

Bassetti: “Nessuno ha il diritto di intervenire”

Il porporato, intervistato da Tv2000, ha aggiunto: “Come non ascoltare il grido di due genitori che invocano in fondo ogni mezzo per salvare la vita del loro figlio? Grazie a Dio – ha rilevato il presule – c’è stato un ascolto di questo grido, non solo da parte della Chiesa ma anche di tanta parte dell’opinione pubblica”. Quindi ha concluso: “Nessuno ha il diritto di intervenire finché ci sono delle condizioni di vita, quindi fin che c’è una possibilità di vita umana”.

Il caso Charlie Gard

Oggi si riunisce nuovamente l’Alta Corte di Londra per la sentenza sul caso del bimbo affetto da una rara malattia genetica. Dovrà valutare se applicare al piccolo il protocollo sperimentale messo a punto da un gruppo internazionale di esperti, coordinati dal Bambino Gesù. Nel precedente pronunciamento il giudice autorizzava al distacco delle macchine che tengono in vita il bimbo, così come chiedeva l’ospedale dove è ricoverato, il Great Ormond Street Hospital, contro il parere dei genitori che volevano sottoporlo ad una terapia sperimentale negli Stati Uniti e che continuano a chiedere che sia data una chance a Charlie.

L’impegno della presidenza Usa

Il caso Charlie è seguito con attenzione anche dall’altra parte dell’oceano, dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha offerto la disponibilità del suo Paese ad aiutare la famiglia del piccolo inglese. Nelle scorse ore il suo vice, Mike Pence, intervenuto ad una trasmissione radio, ha detto: “Speriamo e preghiamo affinché il piccolo Charlie ottenga un’altra possibilità”, di modo che “la sua famiglia possa scegliere la migliore misura del trattamento di salvataggio che è disponibile per il loro bambino”. Tra poche ore la risposta tanto attesa.

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