La riunione del “presinodo” che si conclude oggi è una risposta all'appello lanciato da Papa Francesco durante l'incontro con i giovani di tutto il mondo di lunedì scorso. Lo ha detto il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, durante la conferenza stampa conclusiva della riunione, alla quale sono intervenuti anche suor Natalie Becquard, coordinatore della Riunione pre-sinodale, e tre giovani provenienti da India, Stati Uniti e uno di origini ghanesi che vive a Vicenza.
“Il Santo Padre ha messo in guardia tutti dalla pretesa di parlare dei giovani senza interpellare i giovani – ha sottolineato il cardinale – È da dire che la riunione è stata una risposta a questo appello. I circa 15.300 giovani che hanno partecipato, fisicamente o virtualmente (circa 15.000 erano collegati tramite social network, ndr) provengono dai cinque continenti e in vario modo rappresentano i loro coetanei in tutto il mondo. Questa presenza sfata molti falsi miti e pregiudizi sulle nuove generazioni. Abbiamo visto giovani capaci di cantare a squarciagola ma anche di fare silenzio e di ascoltare con straordinaria attenzione, di ballare con l’entusiasmo tipico della loro età ma anche di trascorrere ore in assemblea plenaria o nei gruppi di lavoro, per ragionare, parlare, confrontarsi e mettere per iscritto le loro idee. Da tutto il lavoro di questa settimana – condotto di giorno ma quando necessario anche di notte – è scaturito un ampio documento, discusso in aula e nei circoli linguistici, che è stato definitivamente approvato questa mattina”.
Come ha ricordato il segretario del Sinodo, tale documento costituisce una delle fonti che contribuiranno alla stesura dell’Instrumentum laboris. la traccia su cui saranno chiamati a lavorare i padri sinodali. Gli altri apporti proverranno anzitutto dalle sintesi inviate dalle Conferenze Episcopali e dai Sinodi delle Chiese cattoliche orientali, sintesi che sono anch’esse il frutto di un ascolto a tutto campo condotto nelle Diocesi del mondo. A quelle sintesi si sommeranno, poi, i risultati del Questionario online proposto ai giovani e gli interventi del Seminario internazionale sulla situazione giovanile organizzato dalla Segreteria Generale del Sinodo nel mese di settembre 2017, senza dimenticare le Osservazioni liberamente inviate da singoli e gruppi di ogni parte del pianeta.
Il documento si articola in tre parti, precedute da un’introduzione: la prima parte tratta delle sfide e delle opportunità dei giovani nel mondo di oggi; la seconda della fede e della vocazione, del discernimento e dell’accompagnamento dei giovani; la terza delle attività formative e pastorali della Chiesa. Il cardinale ha segnalato “alcune idee matrici e parole chiave che possono aiutarci a comprenderne i contenuti. I giovani, che parlano in prima persona plurale, si definiscono “the young Church”, la Chiesa giovane: esiste una Chiesa dei giovani, che non sta “di fronte” o “in opposizione” a una Chiesa degli adulti, ma “dentro” la Chiesa come il lievito nella pasta, per usare un’immagine evangelica. Dal testo affiora un grande desiderio di trasparenza e di credibilità da parte dei membri della Chiesa, in particolare dei pastori: i giovani si aspettano una Chiesa che sappia riconoscere con umiltà gli errori del passato e del presente e impegnarsi con coraggio a vivere ciò che professa. Al tempo stesso, i giovani cercano educatori dal volto umano, pronti se necessario a riconoscere le loro fragilità. Altre categorie fondamentali del documento sono vocazione, discernimento e accompagnamento. I giovani soffrono oggi per la mancanza di veri accompagnatori, che li aiutino a trovare la loro strada nella vita, e domandano alla Comunità cristiana di farsi carico del loro bisogno di guide autorevoli. In definitiva i giovani reclamano una Chiesa “estroversa”, impegnata a dialogare senza preclusioni con la modernità che avanza, in particolare con il mondo delle nuove tecnologie, di cui occorre riconoscere le potenzialità e orientare il corretto utilizzo. Papa Francesco, citando il profeta Gioele ha ricordato lunedì che il proprio dei giovani è fare profezie e avere visioni: i giovani di oggi preconizzano una Chiesa del dialogo e dell’accoglienza, del rinnovamento e dell’ascolto, come del resto il Santo Padre domanda fin dall’inizio del suo ministero petrino. Vorrei aggiungere in conclusione che i giovani ci hanno dato in questa settimana una dimostrazione di grande serietà, di appassionata ricerca di senso, di generosa apertura e spontaneità. Hanno espresso fiducia nella Chiesa e grande attesa nei suoi confronti. Si sentono mobilitati, perché protagonisti. Domani alcuni di loro avranno il privilegio di offrire al Santo Padre il documento scaturito dalla Riunione. Idealmente quel documento viene consegnato a tutti i Padri sinodali in vista dell’Assemblea di ottobre. Significativamente, a consegnare il testo nelle mani del Papa sarà un giovane di Panama, nazione che – come è noto – ospiterà la Giornata Mondiale della Gioventù del 2019″.