Quando mancano, oramai, solo due settimane al viaggio apostolico di Papa Francesco in Marocco – previsto il 30 e 31 marzo – il Comitato Cristiano marochino (Ccm), ha inviato una lettera aperta al Pontefice chiedendo che la Santa Sede possa intervenire affinchè nel Paese ci sia maggiore libertà religiosa.
La lettera
La notizia è stata riportata dall'Agenzia Fides che ha ricevuto il testo. La lettera del Ccm è stata pubblicata dal quotidiano Al Massae e sottolinea alcune violazioni della libertà religiosa dei cristiani. Nel testo, inoltre, si accusano i servizi di sicurezza marocchini di “perseguitare i cristiani con continui arresti illegali“. Nella lettera, arrivata all'agenzia Fides, il Comitato afferma che alcuni funzionari di poliziaa marocchini “hanno arrestato, torturato, maltrattato e anche privato dei documenti di identità alcune persone, per avere proclamato la loro religione o aderito alle reghiere clandestine. Inoltre le autorità hanno espulso centinaia di stranieri accusati di proselitismo”.
Verso un Paese tollerante
Come riportato da Agenzia Fides, il Comitato supporta l'Associazione marocchina per i diritti e la libertà religiose, e l'Associazione marocchina per i diritti umani, organismi non riconosciuti ufficialmente che, afferma la lettera, “difendono la libertà religiosa, registra le violazioni e accoglie gli ahmadi, gli sciiti, i cristiani e gli Ibaditi”. Il Re Mohammed VI – riconosce il Comitato – sta portando avanti importanti iniziative per fare del Marocco un paese tollerante. Non si deve dimenticare la “Conferenza sui diritti delle minoranze religiose nei Paesi islamici” organizzata nel 2016. Tuttavia “sono ancora tanti i funzionari marocchini che discriminano i cristiani”, rileva il testo.