”Vogliono una guerra contro il Cristianesimo, l’esecuzione dei copti da parte dei terroristi islamici è un crimine efferato. Non ci sono parole per descrivere la terribile scena di quei giovani meno che trentenni morti senza colpa”. E’ quanto ha dichiarato il portavoce della Chiesa cattolica egiziana, Rafiq Greish, all’indomani della decapitazione di 21 copti egiziani da parte delle milizie dell’Is in Libia e del conseguente intervento delle forze armate egiziane nel Paese.
“I cadaveri sono stati gettati in mare, come hanno fatto gli americani con (il leader di al-Qaeda, ndr) Osama bin Laden” fa notare il prelato mentre cerca di mostrare “che l’Is fa riferimento ad al-Qaeda”. Ha spiegato inoltre che i miliziani “minacciano Roma e il Vaticano nonostante i giovani fossero copti ortodossi. Ciò significa che vogliono una guerra contro il Cristianesimo”.
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha dichiarato che “si riserva il diritto di reagire con i metodi e i tempi opportuni per vendicare i morti e ripagare così questi criminali privi dei più elementari valori umani”. L’invito, del portavoce cattolico, è che gli attacchi dell’esercito egiziano in Libia “servano a eliminare lo Stato islamico e non solo a placare l’opinione pubblica” in Egitto.