Da quello che possiamo vedere, e mi riferisco alle azioni dei politici americani (che non nascondono le proprie intenzioni), l'America è chiaramente interessata non solo a un indebolimento della Russia ma anche a un indebolimento della Chiesa ortodossa russa. Perciò non dubitiamo che dietro l'azione svolta dal Patriarcato di Costantinopoli ci siano gli Stati Uniti”. Sono accuse dure quelle mosse da Hilarion, responsabile del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca e braccio destro del Patriarca Kirill, raccolte da Il Messaggero nel corso della sua visita in Vaticano, in occasione del Sinodo dei giovani.
Hilarion dà quindi un'interpretazione politica alla scelta di Costantinopoli di concedere l'autocefalia alla Chiesa di Ucraina. “Abbiamo pochi dubbi sul fatto che dietro le azioni di Costantinopoli ci siano gli Usa. Tra l'altro l'accelerazione con la quale si è consumato questo passaggio dimostra proprio questo. Hanno ordinato loro queste azioni, sotto una pressione molto alta“, ha detto. L'esponente del Patriarcato di Mosca assicura inoltre di aver “provato a dialogare con Bartolomeo” e che “abbiamo perseguito il dialogo intensamente, sia di persona che attraverso comunicazioni scritte. Il 30 agosto Kirill si è recato a Istanbul ma purtroppo Bartolomeo non ha ascoltato le motivazioni né le voci delle altre Chiese ortodosse che nel frattempo erano intervenute implorandolo di non commettere atti imprudenti. Ma il Patriarca aveva maturato la sua decisione che tra l'altro non entra nell'ambito dei canoni della Chiesa ortodossa“. Hilarion ha incontrato Papa Francesco, con il quale si è parlato anche di questo delicato tema interno alla Chiesa Ortodossa. “Sicuramente non ci aspettiamo azioni o intrusioni da parte sua – ha detto il numero due del Patriarcato di Mosca -. Credo però che sia utile scambiare opinioni. L'Ucraina ha bisogno del lavoro pacifico di tutte le chiese presenti“. Infine Hilarion ha fatto un accenno al possibile viaggio di Bergoglio in Russia. “Anche questa vicenda sarà risolta con le trattative bilaterali. Dobbiamo proseguire serenamente”, il suo commento.