Settembre per i mussulmani di tutto il mondo rappresenta il mese dell’Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca, in Arabia Saudita. Il pellegrinaggio nella città sacra è il quinto pilastro dell’Islam ed è un atto obbligatorio che ogni musulmano deve compiere almeno una volta nella vita, se i suoi mezzi lo consentono, e deve essere compiuto solo a determinate condizioni. Il pellegrinaggio si svolge tra l’ottavo e il tredicesimo giorno del mese di Dhu l-hijjah, il 12º e ultimo mese lunare (fatto da 29 giorni) del calendario islamico. Quest’anno dovrebbe cadere tra il 09 e il 14 settembre.
Il pellegrinaggio costituisce un evento importante nella vita del credente islamico, perché rappresenta un mezzo di purificazione: lungo il cammino l’uomo chiede perdono per i suoi peccati e viene purificato attraverso il suo pentimento e la celebrazione dei riti obbligatori che prevedono – tra gli altri – il lavacro di purificazione completo del corpo, la settuplice circumambulazione in senso antiorario della Kaʿba, il lancio di 7 sassolini contro una delle 3 steli che rappresentano il diavolo, nonché la rasatura (o accorciamento per le donne) della capigliatura come espressione del ritrovato stato di purità.
Il luogo del pellegrinaggio è la grande moschea della Mecca che comprende la Ka’bah e la fonte di Zamzam. La Ka’bah è un edificio cubico situato più o meno al centro del grande cortile della moschea; nel suo lato orientale è collocata la pietra nera che è un blocco di minerale di colore nero e di origine sconosciuta già sacro ad Abramo e agli arabi preislamici.
Da molti anni le autorità saudite hanno fissato alla cifra approssimativa di 2 milioni il numero di pellegrini autorizzati ad adempiere al ḥajj (con l’eccezione del 2012 in cui la cifra ha superato le 3.161.000 presenze) e dal 2013 hanno stabilito che non si possa richiedere il permesso di compiere il Pellegrinaggio maggiore per più di una volta in un quinquennio.