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Haiti: saccheggiato e vandalizzato il collegio cattolico Saint Martial

Una banda criminale ha attaccato e vandalizzato il seminario del collegio Saint Martial di Port-au-Prince, ad Haiti. Non ci sono state vittime fisiche nell’attacco, ma i danni materiali sono stati considerevoli

I padri spiritani sono stati in balia per ore di una gang di banditi armati che hanno vandalizzato il seminario del collegio Saint Martial di Port-au-Prince, ad Haiti. “La polizia, al momento molto debole e sopraffatta dall’attacco al vicino Palazzo nazionale, non è intervenuta nonostante i nostri ripetuti appelli”, si legge nel comunicato pervenuto al Sir.

La situazione ad Haiti continua a deteriorarsi, suscitando preoccupazione la necessità di forti interventi per ristabilire la pace e la giustizia. Uomini armati hanno attaccato lunedì il Palazzo Nazionale ad Haiti: diversi dipendenti sono rimasti intrappolati al suo interno. Il bilancio tra gli agenti di polizia è di cinque feriti, uno gravemente.

Saccheggiato e depredato il collegio cattolico Saint Martial

Ore di terrore, in balia dei criminali. È accaduto lunedì ai padri della Congregazione dello Spirito Santo, più noti come spiritani, che vivono a Port-au-Prince, capitale di Haiti. “Alle 17, dei banditi armati hanno fatto irruzione nel Piccolo seminario del collegio Saint Martial – si legge nella nota diffusa dalla congregazione e pervenuta al Sir – scavalcando un muro poco protetto in una strada secondaria. Dopo aver neutralizzato le due guardie, hanno iniziato a bruciare i veicoli parcheggiati nel cortile e a vandalizzare i locali”. In quel momento erano presenti quattro confratelli, oltre al personale della casa, due membri dell’amministrazione scolastica e due meccanici.

I religiosi presenti, prosegue il racconto, “non hanno avuto il tempo di fuggire e si sono dovuti nascondere nella residenza o in altri locali, sperando nell’intervento delle forze dell’ordine. La polizia, al momento molto debole e sopraffatta dall’attacco al vicino Palazzo nazionale, non è intervenuta nonostante i nostri ripetuti appelli. Per più di sei ore, i banditi hanno continuato a saccheggiare, incendiare, rubare… Alla fine, i confratelli e il personale sono riusciti a fuggire, alcuni rifugiandosi nella casa di formazione, a trenta minuti di cammino, altri in strada o nella Cattedrale, o nella scuola accanto”.

L’appello della conferenza haitiana

Non ci sono state vittime fisiche nell’attacco, ma i danni materiali sono stati considerevoli: quattro auto bruciate, le altre vandalizzate, l’amministrazione della scuola incendiata, la Procura saccheggiata, così come la residenza della comunità e i locali della scuola, privati di frigoriferi, pannelli solari, batterie, inverter, un sistema di purificazione dell’acqua, materassi, computer e attrezzature elettroniche. La Biblioteca spiritana di Haiti, patrimonio nazionale, non è stata colpita. “Ma è probabile – scrivono i padri spiritani – che nelle prossime ore o nei prossimi giorni si verifichino altre intrusioni se la scuola, in un modo o nell’altro, non verrà messa in sicurezza. Siamo sconvolti e ancora molto preoccupati per il continuo deterioramento della situazione nel nostro Paese”.

In un ulteriore comunicato, la Conferenza haitiana dei religiosi (Chr) “si unisce al grido incessante della Chiesa, sia universale che locale, nell’esprimere il suo profondo dolore per la vertiginosa situazione di caos in cui vive oggi il nostro popolo. Offriamo il nostro sostegno e le nostre preghiere ai padri spiritani, che hanno sofferto a causa dei recenti e drammatici eventi del seminario minore Collegio St-Martial, e denunciamo con forza gli attacchi alle istituzioni della Chiesa, che vengono saccheggiate e profanate da individui pesantemente armati che attaccano persone umili che non fanno altro che servire l’intera popolazione, soprattutto i più poveri”. Segue un appello: “Tutti coloro che esercitano l’autorità politica, civile e religiosa collaborino con perseveranza, per ristabilire la pace e costruire la giustizia in questa terra, che ha visto nascere eroi della libertà”.

Fonte: AgenSIR

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