Sono state liberate le sei suore rapite da una banda armata mentre viaggiavano in un mini-bus nel centro di Port-au-Prince, capitale di Haiti. Mons. Pierre-André Dumas, vicepresidente della Conferenza episcopale haitiana, si era offerto in cambio delle religiose “Prendete me ma lasciate loro”.
Haiti: liberate le sei suore rapite a Port-au-Prince
“Le suore sono state liberate. Ne siamo felici! Sia lodato e benedetto Dio!”. E’ un messaggio giunto questa mattina al Sir – l’agenzia dei vescovi italiani – di mons. Pierre-André Dumas, vescovo di Anse-à-Veau-Miragoâne e vicepresidente della Conferenza episcopale haitiana ad annunciare la liberazione delle sei religiose della Congregazione delle suore di Sant’Anna che erano state rapite ad Haiti venerdì 19 gennaio mentre viaggiavano su un mini-bus a Port-au-Prince.
Per la liberazione delle sei suore all’Angelus papa Francesco aveva lanciato un appello con un invito anche alla “concordia sociale nel Paese” chiedendo a tutti di “far cessare le violenze, che provocano tanta sofferenza a quella cara popolazione”. Il vescovo Dumas si era addirittura offerto in cambio dei rapiti: “Prendete me ma lasciateli”. Era già stata liberata la nipote di una delle sei religiose. Giovedì 25 la notizia della liberazione di tutte le suore.
I ringraziamenti dell’arcivescovo Dumas
“Rendiamo grazie al Signore che è intervenuto con potenza per liberarli”, continua mons. Dumas. “E ringraziamo con tutto il cuore tutti coloro che hanno aiutato e partecipato a questa liberazione attraverso la preghiera e la loro concreta solidarietà con le nostre amate Suore di Sant’Anna e con le altre persone sequestrate. Che Dio li ricompensi per il bene che hanno fatto!”.
La Chiesa di Haiti aveva indetto il 24 gennaio una Giornata di preghiera per la liberazione di tutte le persone rapite. L’annuncio oggi non specifica come sia avvenuto il rilascio né se la polizia abbia avuto un ruolo. I sequestratori avevano inizialmente chiesto la somma colossale di 3 milioni di dollari in cambio della liberazione delle suore e del loro autista. Haiti è alle prese con un nuovo picco di violenza e la capitale è paralizzata da blocchi e barricate.
Da qui l’appello del vescovo: “Possano cessare per sempre questi atti di violenza e aggressione contro la nostra popolazione nel nostro caro Paese! Possa lo Stato rispondere in modo più efficace ed efficiente alla sua missione e ai suoi doveri sovrani! Che non possiamo mai più assistere a questi gravi attentati alla dignità della persona umana! Possa la nostra Patria Haiti voltare questa pagina di storia dolorosa e ricominciare a sperare! Lavoriamo tutti per la storica resurrezione del nostro popolo! Amen!!”.
Fonte: Ansa