In cammino contro la guerra. “Dopo quasi due mesi di bombe, uccisioni, sofferenze e devastazioni. Sono sotto gli occhi di tutti le pesanti conseguenze sociali di questa nuova guerra. Abbiamo voluto dare spazio e voce alla pace”, spiegano gli organizzatori della “Marcia Perugia Assisi”. Lo storico corteo per la pace si svolge oggi fuori dal calendario tradizionale dell’appuntamento umbro. Una scelta “straordinaria”. Motivata dal voler organizzare in meno di un mese un corteo per rilanciare il grido di Papa Francesco: “Fermatevi! La guerra è una follia”. Una marcia per intervenire a difesa dell’Ucraina. Sottolineando la necessità di imboccare la via della pace.
Diplomazia contro la guerra
Spiega fra Marco Moroni, Custode del Sacro Convento di San Francesco ad Assisi: “Ritrovarsi assieme per alimentare un senso di unità. E per accendere una luce nelle diplomazie”. Ciò in un momento difficilissimo proprio per l’assenza di uno spiraglio di negoziato tra le parti coinvolte nella guerra ucraina. Decine di migliaia le persone, le associazioni e gli enti locali hanno raccolto l’appello rivolto a tutti da Papa Francesco nella domenica di Pasqua. Un’esortazione per le persone di ogni fede e orientamento culturale e politico. Oggi marciano insieme per la pace nei 24 chilometri che dividono Perugia da Assisi. Per fermare la terza guerra mondiale a pezzi in Ucraina, Yemen, Libia, Siria, Palestina, Israele. Sahel, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo, Afghanistan e altri Paesi del pianeta. Impegno per la pace sulla via della nonviolenza e del disarmo. Sui passi di San Francesco, di Aldo Capitini, di Giorgio La Pira e di padre Ernesto Balducci