Mobilitazione dei credenti contro la guerra. La religione non sia strumentalizzata per alimentare conflitti che sono determinati invece da fattori politici, strategici ed economici. Ć questo il senso del messaggio pubblicato a conclusione del seminario consultivo āIl cristianesimo in dialogo con lāIslam e le Religioni tradizionali africane (Atr): sfide e opportunitĆ ā tenutosi a Nairobi. All’evento promosso dal Dicastero per il dialogo interreligioso hanno partecipato rappresentanti delle Commissioni per il Dialogo interreligioso in Africa e Madagascar, provenienti da diversi Paesi tra i quali vi sono Marocco, Repubblica Centrafricana, Nigeria, Senegal, Camerun. Benin, Burkina Faso, Tanzania, Malawi, Sudafrica, Togo, Mozambico, Repubblica Democratica del Congo e Kenya. āSiamo preoccupati per la crescente polarizzazione, tensioni, conflitti e radicalizzazione religiosa in alcuni Paesi africani, in particolare nellāAfrica occidentale, centrale e orientale, che possono essere attribuiti a vari fattori, compresi quelli socio-economici e politici. Questa situazione peggiora quando alcuni individui e gruppi strumentalizzano la religioneā, si legge nel documento conclusivo pubblicato dall’agenzia missionaria vaticana Fides.
Stop alla guerra
āTali elementi indeboliscono lāinnata āvocazione umanaā alla fratellanza (Fratelli tutti, 26) e minano la convivialitĆ tra gruppi sociali e religiosi differenti. Ostacolano anche gli sforzi della Chiesa in Africa e di altre comunitĆ religiose di promuovere un dialogo interreligioso costruttivoā. Per far fronte a questa sfida si ricorda che āla Chiesa guarda ai valori morali e religiosi delle tradizioni africane con grande rispetto. Per noi, il dialogo interreligioso ĆØ un mezzo efficace per sradicare lāignoranza riguardo ad altre tradizioni religiose, promuovere il rispetto reciproco e preservare i valori che promuovono la diversitĆ religiosa e culturale e la dignitĆ di ogni essere umanoā. āIl dialogo interreligioso e la proclamazione del Vangelo, anche se non allo stesso livello e senza escludersi reciprocamente, sono elementi autentici della missione evangelizzatrice della Chiesa. Al fine di adempiere a tale missione, ogni cristiano ĆØ chiamato a partecipare a queste due attivitĆ (Dialogo e missione, 77, 82; Ecclesia in Africa, 65-67)ā.
Fratellanza
āRibadiamo che il continente africano puĆ² realizzare uno sviluppo integrale e sostenibile solo se riesce a promuovere una cultura di pace e fratellanza fondata sui principi di libertĆ , giustizia, democrazia, rispetto e solidarietĆ . Una cultura che, attraverso il dialogo, la diplomazia e i negoziati, rispetti i diritti e la dignitĆ umani e rifiuti la violenzaā continua la dichiarazione. āA tale riguardo, i leader religiosi hanno la grande responsabilitĆ di promuovere lāarmonia ed educare i loro rispettivi fedeli a vivere come fratelli e sorelle. PerciĆ², lāistituzione di una Commissione episcopale per il dialogo interreligioso andrebbe incoraggiata in ogni Paese africano per promuovere diverse espressioni di dialogo interreligiosoā.