Gli ebrei celebrano il digiuno di Ester, vigilia della festa di Purim

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Cade oggi la festività ebraica Ta’anit Ester, che tradotto in italiano significa “digiuno di Ester”, che ricorda dei fatti accaduti in Persia circa 2500 anni fa, durante il regno di Assuero. Haman, perfido consigliere del re, voleva sterminare tutti gli ebrei del regno. La regina Ester allora decise di digiunare tre giorni, invocando l’aiuto di Dio, prima di recarsi dal re della Persia e ottenere la grazia in favore del suo popolo. La donna, che era diventata moglie del re nascondendo la sua origine, intercesse presso suo marito e gli ebrei vennero salvati. Per ricordare il digiuno venne istituito il giorno di Ta’anit, che varia a seconda dell’anno, commemorato dagli ebrei proprio osservando il digiuno, durante il quale ci si astiene da cibo e bevande, compresa l’acqua, che diventa l’espressione tangibile di un pentimento, un modo per ricordare un lutto, oppure un mezzo di forte supplica per qualche preghiera particolare da rivolgere a Dio.

Ta’anit è la vigilia di Purim, ovvero il giorno in cui si ricorda lo scampato pericolo per il popolo di Israele dopo l’incontro di Ester con il re Assuero, dato che il perfido Haman aveva già stabilito una data per il massacro. Questa festa, a differenza del giorno precedente, è caratterizzata da uno spirito estremamente gioioso: si legge il libro di Ester, si fanno doni ai bisognosi, si inviano cibi e bevande agli amici. Inoltre si partecipa ad uno speciale banchetto in cui si beve vino a volontà. Anche per i bambini è una grande festa, infatti vanno in giro mascherati, in ricordo del ribaltamento delle sorti.

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