Cinquant'anni non sono pochi. Soprattutto, perché li avete vissuti assumendo in prima persona le contraddizioni e le sfide di questo tempo. Il diario di questi anni ne racconta le risposte: puntuali, concrete, generose”. Sono queste le parole del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nel messaggio inviato a Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, in occasione dei festeggiamenti per il 50esimo anniversario della comunità fondata da don Oreste Benzi. “Davanti ai miei occhi – rivela Bassetti – scorrono immagini indelebili di questi anni, dal memoriale abbraccio di san Giovanni Paolo II alla ragazza nigeriana liberata dalla tratta, era il Giubileo del Duemila, alla visita di Papa Francesco a una vostra casa famiglia, uno dei segni più forti dell’Anno santo della misericordia”.
“Accanto all’attenzione dei Pontefici, a mia volta – prosegue il cardinale – porto nel cuore i tanti di voi incontrati nelle diverse parti d’Italia e anche all’estero: persone, laici, soprattutto, che hanno preso sul serio il mandato del Vangelo, fino a mettere la loro vita accanto a quella degli ultimi, in quella ‘condivisione diretta’, per usare le parole di don Oreste Benzi, che nasce dalla consapevolezza che l’altro mi appartiene, è vita che interpella la mia e nella fraternità la rende più feconda”.
Bassetti ricorda l’”impegno educativo accanto a ragazzi adolescenti”, le “prime Case famiglia”, “le comunità terapeutiche, nate non a caso, nel travaglio degli anni Settanta”. E ancora “l’impegno di recupero e liberazione delle donne vittime dello sfruttamento e della prostituzione” e “la preghiera davanti agli ospedali, segno di attenzione per la vita nascente e richiamo a percorrere ogni strada pur di salvarla”. Il presidente della Cei richiama anche l’impegno verso i “40mila poveri, che in oltre quaranta Paesi del mondo trovano in voi una porta aperta, una pronta accoglienza, una famiglia, un tessuto sociale”. “Di questa storia – sottolinea Bassetti – è parte integrante e qualificante l’impegno a rimuovere le cause che provocano ingiustizia. Come infatti ripeteva don Oreste, ‘non può essere dato per carità quello che deve essere compiuto per giustizia’”. Il presidente della Cei conclude affermando che “vorrei farvi sentire la vicinanza attenta e solidale dell’intera Chiesa italiana, di quella Chiesa che, con la vostra testimonianza quotidiana, contribuite a rendere visibile e incontrabile”.
Gasparri: “Una straordinaria realtà di sostegno e di accoglienza dei più deboli”
“A cinquant'anni dalla sua fondazione, la Comunità Giovanni XXIII si conferma una straordinaria realtà di sostegno e di accoglienza dei più deboli, degli ultimi, che il cinismo della società contemporanea rischierebbe di emarginare. Il messaggio di speranza del suo fondatore, Don Oreste Benzi, che ho conosciuto e che ricordo con commozione per la grande misericordia e la profonda umanità, è sempre vivo grazie alla dedizione di tanti volontari e tanti uomini di Chiesa – ha scritto il senatore Maurizio Gasparri nel suo messaggio di auguri per l'Apg23 -. Il mio pensiero va al Responsabile Generale Giovanni Paolo Ramonda e all'azione quotidiana di uomini come Don Aldo Buonaiuto, infaticabile divulgatore del pensiero spirituale di Don Benzi e delle attività di recupero della Comunità. La vostra generosità, il vostro altruismo, la vostra operosa solidarietà sono beni preziosi che vanno tutelati. Siete un esempio virtuoso di aiuto e di fratellanza che merita ogni riconoscenza”
Ruth Dureghello: “Congratulazioni per il vostro incessante lavoro”
“In occasione di questo importante anniversario, intendo porgervi i più profondi auguri per il raggiungimento di questo traguardo e le mie congratulazioni per il vostro incesssante lavoro“. Sono gli auguri inviati all'Apg23 da Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica.
Di Maio: “Da parte mia sempre la massima attenzione ai vostri stimoli propositivi”
“In questo giorno di festa si celebrano i 50 anni della Comunità Papa Giovanni XXIII e colgo questa occasione per mandare un saluto a tutti voi riuniti a Rimini. L'opera di Don Oreste Benzi ha la potenza delle grandi rivoluzioni e ancora oggi ispira migliaia di persone non solo in Italia, ma in tutto il mondo – ha afferamto il vicepremier Luigi di Maio -. La forza del messaggio di Don Oreste sta in due fattori fondamentali: la semplicità e la concretezza. La semplicità è l'amore universale per tutti coloro che rischiano di essere emarginati dalla società. L'impegno, ad esempio per i disabili o contro la violenza sulle donne, oggi ritenuto un dovere anche da parte dello Stato, 50 anni fa quando Don Oreste iniziò la sua opera era rivoluzionario nella sua semplicità. La concretezza perchè Don Oreste, e tutti coloro che oggi seguono il solco da lui tracciato, non si limitava a predicare, ma andava ad incidere direttamente sulla qualità della vita delle persone a cui si dedicava, non solo nell'immediato ma con attività di ampio respiro che andassero a rimuovere direttamente le cause dell'emarginazione sociale, anche tramite proposte di legge. Nel mondo di oggi c'è bisogno più che mai di continuare l'opera di Don Oreste. Le ingiustizie e la sperequazione sociale si va ampliando e nuove sfide richiedono un impegno costante e sempre attento. Da parte mia e di tutto il governo ci sarà sempre la massima attenzione nei confronti dei vostri stimoli propositivi per la realizzazione di leggi giuste per garantire i diritti delle persone e nel nostro operato stiamo già attuando delle misure immediate di contrasto in particolare alla povertà e finalizzate alla tutela dei più deboli. Buon compleanno alla Papa Giovanni XXIII e un caloroso in bocca al lupo a Giovanni Paolo Ramonda affinchè possa continuare quest'opera di pace, amore e solidarietà”.
Tajani: “Al servizio dei più deboli come voleva don Benzi”
Auguri che sono arrivati anche da parte del Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che ha affidato le sue parole a Twitter: “Buon compleanno alla Comunità Giovanni XXIII! 50 anni al servizio dei più deboli come voleva don Benzi”.
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