Un bilancio positivo non solo negli aspetti spirituali ma anche sotto il profilo dei numeri. Lo ha stilato al termine delĀ Giubileo straordinario mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la Nuova evangelizzazione, che ha coordinato l’organizzazione.
I numeri
āMi sono sempre rifiutato di presentare stime sulla presenza a Roma dei pellegrini ā ha detto l’arcivescovo – Oggi possiamo affermare con dati sicuri che hanno partecipato al Giubileo qui in Roma 21.292.926 pellegrini. Il gruppo piĆ¹ numeroso ĆØ quello proveniente dallāItalia, a cui fa seguito il gruppo di lingua tedesca seguito dagli Usa, Polonia, Spagnaā. I fedeli sono arrivati da 156 Paesi. Si tratta non solo di quelli che hanno varcato la Porta a S. Pietro ma di quanti hanno vissuto il Giubileo nella capitale, sia nelle altre basiliche e al Divino Amore, sia partecipando ai grandi eventi. Ma questo ĆØ stato anche il primo Anno Santo ādiffusoā, con le Porte aperte in tutte le circa 3000 diocesi del mondo, metĆ delle quali in Europa e Sud America: āAbbiamo fatto studiare, per quanto possibile, i dati in nostro possesso ā ha spiegato Fisichella – Ne ĆØ scaturita unāanalisi estremamente interessante. Nei Paesi in cui il cattolicesimo ĆØ piĆ¹ profondamente radicato, la percentuale di fedeli che hanno attraversato la Porta Santa ha superato lā80% del totaleā. Ma l’aumento delle diocesi (e dei cattolici) in Asia e Africa ha permesso di far crescere il numero dei partecipanti al Giubileo. Sulla base delle cifre fornite da alcune grandi diocesi mondiali, a livello globale la stima oscilla tra il 56 e il 62% dei fedeli, che significa tra 700 e 850 milioni di fedeli che hanno varcato una Porta Santa. A questi si aggiungono quanti si sono recati nei santuari, con una media di circa 3 milioni di pellegrini in quelli maggiori: 5 milioni a Cracovia, 22 a Guadalupe, Santiago de Compostela ha battuto il record di affluenza del 2010. āLa somma di questi dati ā ha affermato Fisichella – porta a un risultato complessivo di 900-950 milioni di fedeli che in tutto il mondo hanno attraversato la Porta Santaā. Senza contare i contatti, le visualizzazioni e i download del sito del Giubileo, con numeri milionari.
I volontari
L’arcivescovo ha ringraziato ancora una volta quanti si sono spesi per la perfetta riuscita del Giubileo: āI Volontari che hanno raggiunto Roma sono stati 4.000, di cui 1.800 dello SMOM dedicati esclusivamente al servizio sanitario nelle 4 Basiliche Papali. Sono giunti da 36 Paesi diversi; il piĆ¹ anziano ĆØ stato un signore di 84 anni. Una tipologia molto differenziata di persone che hanno offerto il tempo delle ferie, delle vacanze dalla scuola o il proprio tempo libero, per portare un aiuto concreto di solidarietĆ ai pellegrini. Un impegno che merita il nostro plauso e sincero ringraziamento per la fatica compiuta e il sacrificio realizzatoā.
Ringraziamenti ma non per tutti
Mons. Fisichella ha ribadito per l’ennesima (e probabilmente l’ultima) volta che il Giubileo non era un evento turistico: āE’ essenzialmente unāesperienza religiosa e spirituale ā ha sottolineato – Se altri hanno pensato che il Giubileo fosse in prima istanza una fonte di guadagno, soprattutto in un momento di crisi come il presente, hanno equivocato il suo significato piĆ¹ profondo. Ne sono dispiaciuto, ma ogni cosa ha una sua ragion dāessere; comunque, pensare di compromettere un evento come il Giubileo per una strumentalizzazione con fini differenti non merita replicaā. Questa ĆØ stata solo la prima bordata, alla quale ne ĆØ seguita un’altra ancor piĆ¹ fragorosa. āA tutti i pellegrini ĆØ stata offerta lāimmagine di una cittĆ sicuraā ha detto l’arcivescovo, ringraziando per questo il ministro dell’Interno, soprattutto dopo il terribile attacco a Parigi pochi giorni prima dell’inaugurazione dell’Anno Santo. Ha poi parlato di ācollaborazione vincente tra lāItalia e la Santa Sedeā, grazie alla āSegreteria Tecnica, presieduta dal Prefetto di Romaā (Gabrielli, ndr) che ha garantito āun corretto svolgimento di tutte le iniziative giubilari, soprattutto per i grandi eventiā e ha riconosciuto i meriti della Regione Lazio āper avere approntato un servizio di sanitĆ e pronto soccorso allāaltezza dellāevento non solo negli Ospedali ma anche durante ogni evento giubilareā. Quando gli abbiamo chiesto se la mancata citazione del sindaco (o sindaca) Raggi fosse una dimenticanza, la risposta ĆØ stata lapidaria: āIl mio testo ĆØ molto chiaroā. Se non ĆØ una āscomunicaā poco ci manca, a dimostrazione che i rapporti tra Vaticano e Campidoglio non sono affatto risaliti dopo il caso Marino.