Giubileo, a San Pietro la chiusura della Porta Santa

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Volge al termine il Giubileo Straordinario della Misericordia. Indetto da Papa Francesco l’11 aprile 2015 con la bolla “Misericordiae Voltus”, e inaugurato l’8 dicembre scorso, l’Anno Santo si conclude con un bilancio piuttosto positivo. In massa si sono recati a Roma per varcare la Porta Santa della basilica vaticana, nonostante Bergoglio avesse deciso (e qui sta la straordinarietà di questo Giubileo) l’apertura di una Porta in ogni diocesi e santuario del mondo. I dati divulgati dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione riferiscono di oltre 21.200.000 pellegrini. Una cifra che corrisponde al doppio delle aspettative (gli organizzatori avevano, infatti, stimato un numero che si aggirava intorno ai dieci milioni). Fino al tardo pomeriggio di sabato 19 novembre i pellegrini hanno affollato piazza San Pietro e via della Conciliazione per varcare i sacri stipiti che permettono l’indulgenza plenaria.

Di questo Giubileo resteranno nella mente di tutti i gesti di Papa Francesco, rivolti a bisognosi e sofferenti, e le grandi celebrazioni di massa in piazza San Pietro. Impossibile dimentica la cerimonia di canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta (4 settembre 2016), quella che, tra tutte le celebrazioni dell’Anno Santo, rappresenta la cerimonia con più partecipanti. Altrettanto indimenticabile la Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia (luglio 2016) dove circa due milioni di giovani, provenienti da tutti il mondo, si sono recati nella terra di san Giovanni Paolo II e santa Faustina Kowalska, autentici “apostoli della misericordia“, per testimoniare la loro fede attorno alla figura del Vicario di Cristo.

Tra le migliaia di Porte Sante, spiccano quelle in luoghi di esercizio della carità come mense, o ospizi. Tra le più note vi è quella situata nella mensa dell’ostello Caritas alla stazione Termini, attraverso la quale sono passati, in questi 11 mesi, oltre 12 mila tra pellegrini e volontari. Nella storia degli Anni Santi è la prima volta che una Porta Santa viene attraversata da chi entra per andare a mangiare (o a servire) in una mensa e non per accedere ad una chiesa. Un Giubileo decentrato, dunque, così come voluto dallo stesso Bergoglio quando il 29 novembre 2015 aprì la prima Porta Santa. Non in San Pietro, come si è sempre fatto da settecento anni a questa parte, ma a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, un paese martoriato da povertà, malattie e guerre. L’attenzione per le periferie ha fatto si che analoghe Porte si fossero poi aperte a Lampedusa, nell’isola di Lesbo e nelle città del Medio Oriente.

Tutto questo è stato il Giubileo, che si conclude con il Concistoro (dove sono stati creati Cardinali 17 tra vescovi e monsignori) e la chiusura della Porta Santa della basilica di San Pietro. Eventi trasmessi live in Ultra Hd, visibili sul canale 200 della piattaforma satellitare gratuita Tivùsat. Le cerimonie sono disponibili in chiaro su tutta la copertura di Hotbird in Europa, Nord Africa e Medioriente. Inoltre, domenica 20, il segnale – si legge in una nota diffusa dalla Santa Sede – “arriverà anche nella Repubblica di San Marino alimentando la rete in fibra ottica che le autorità locali inaugureranno per consentire la visione in diretta in Ultra Hd del rito di chiusura della Porta Santa a cittadini, turisti e addetti ai lavori riuniti all’interno del Centro Congressi Kursaal”.

L’innovativa produzione tv, coordinata dalla Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, sarà resa possibile dalla collaborazione di Eutelsat, Globecast, Sony, Ericsson, Ntt Electronics e Visilink. “Dopo le cerimonie di canonizzazione del 2014 e dell’apertura della Porta Santa del 2015 – afferma Alessandro Alquati, dg di Globecast Italia -, era naturale per noi continuare in questo percorso assieme al Ctv”. Dello stesso parere anche Benito Manlio, Country Sales Manager di Sony Europe: “Continuiamo a lavorare a stretto contatto con il Ctv per sviluppare e fornire la tecnologia che supporta la sua missione di catturare tutte le attività del Papa e della Santa Sede, attraverso immagini coinvolgenti che hanno il più alto impatto emotivo possibile”.

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Fabio Beretta: