La Penitenzieria apostolica ha pubblicato le norme per la concessione dell’indulgenza plenaria nel Giubileo ordinario del 2025. I fedeli potranno conseguire l’Indulgenza Giubilare concessa dal Papa in molti modi: se intraprenderanno un pio pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare, partecipando alla messa locale; l’indulgenza potrà essere conseguita anche nelle opere di misericordia e di penitenza; a chi si astiene per un giorno dai social network. La Penitenzieria esorta inoltre tutti i sacerdoti ad offrire ai fedeli “la più ampia possibilità” di accedere al Sacramento della Riconciliazione.
Giubileo 2025: le norme per l’indulgenza plenaria
“Tutti i fedeli veramente pentiti, escludendo qualsiasi affetto al peccato e mossi da spirito di carità e che, nel corso dell’Anno Santo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione, pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, dal tesoro della Chiesa potranno conseguire pienissima indulgenza, remissione e perdono dei loro peccati, da potersi applicare alle anime del Purgatorio in forma di suffragio”. È quanto si legge nelle norme per la concessione dell’indulgenza plenaria nel Giubileo ordinario del 2025, diffuse oggi dalla Penitenzieria apostolica. I fedeli potranno conseguire l’Indulgenza Giubilare concessa dal Papa “se intraprenderanno un pio pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare”, partecipando alla Messa nel luogo; ad una Messa rituale per il conferimento dei sacramenti di iniziazione cristiana o l’Unzione degli infermi; alla celebrazione della Parola di Dio; alla Liturgia delle ore (ufficio delle letture, lodi, vespri); alla Via Crucis; al Rosario mariano; all’inno Akathistos; ad una celebrazione penitenziale, che termini con le confessioni individuali dei penitenti, come è stabilito nel rito della Penitenza.
L’indulgenza giubilare a Roma e in Terra Santa
A Roma, l’indulgenza giubilare potrà essere conseguita recandosi ad almeno una delle quattro Basiliche Papali Maggiori di San Pietro in Vaticano, del Santissimo Salvatore in Laterano, di Santa Maria Maggiore, di San Paolo fuori le Mura. In Terra Santa, invece, si potrà ottenere l’indulgenza andando in almeno una delle tre basiliche: del Santo Sepolcro in Gerusalemme, della Natività in Betlemme, dell’Annunciazione in Nazareth. In altre circoscrizioni ecclesiastiche, l’indulgenza giubilare verrà concessa recandosi alla chiesa cattedrale o in altre chiese e luoghi sacri designati dall’Ordinario del luogo. “I Vescovi terranno conto delle necessità dei fedeli nonché della stessa opportunità di mantenere intatto il significato del pellegrinaggio con tutta la sua forza simbolica, capace di manifestare il bisogno ardente di conversione e di riconciliazione”, si precisa nelle norme relativi. Per quanto riguarda le visite ai luoghi sacri, i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare “se, individualmente, o in gruppo, visiteranno devotamente qualsiasi luogo giubilare e lì, per un congruo periodo di tempo, si intratterranno nell’adorazione eucaristica e nella meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e invocazioni a Maria, Madre di Dio, affinché in questo Anno Santo tutti ‘potranno sperimentare la vicinanza della più affettuosa delle mamme, che mai abbandona i suoi figli’”, come scrive il Papa nella bolla di indizione del Giubileo, “Spes non confundit”.
Gli altri luoghi sacri
Nella particolare occasione dell’Anno giubilare, si potranno visitare, oltre ai citati luoghi di pellegrinaggio, anche questi altri luoghi sacri alle stesse condizioni: a Roma, la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, la Basilica di San Lorenzo al Verano, la Basilica di San Sebastiano (si raccomanda vivamente la devota visita detta “delle sette Chiese”, tanto cara a San Filippo Neri), il Santuario del Divino Amore, la Chiesa di Santo Spirito in Sassia, la Chiesa di San Paolo alle Tre Fontane, luogo del Martirio dell’Apostolo, le Catacombe cristiane; le chiese dei cammini giubilari dedicati rispettivamente all’Iter Europaeum e le chiese dedicate alle Donne Patrone d’Europa e Dottori della Chiesa (Basilica di Santa Maria sopra Minerva, Santa Brigida a Campo de’ Fiori, Chiesa Santa Maria della Vittoria, Chiesa di Trinità dei Monti, Basilica di Santa Cecilia a Trastevere, Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio). In altri luoghi nel mondo: le due Basiliche Papali minori di Assisi, di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli; le Basiliche Pontificie della Madonna di Loreto, della Madonna di Pompei, di Sant’Antonio di Padova; qualsiasi Basilica minore, chiesa cattedrale, chiesa concattedrale, santuario mariano nonché “qualsiasi insigne chiesa collegiata o santuario designato da ciascun vescovo diocesano od eparchiale” indicati dalle Conferenze Episcopali.
L’indulgenza per i malati, i reclusi, gli anziani, le suore di clausura
“I fedeli veramente pentiti che non potranno partecipare alle solenni celebrazioni, ai pellegrinaggi e alle pie visite per gravi motivi (come anzitutto tutte le monache e i monaci di clausura, gli anziani, gli infermi, i reclusi, come pure coloro che, in ospedale o in altri luoghi di cura, prestano servizio continuativo ai malati), – si legge ancora nelle norme della Penitenzieria – conseguiranno l’Indulgenza giubilare, alle medesime condizioni se, uniti in spirito ai fedeli in presenza, particolarmente nei momenti in cui le parole del Sommo Pontefice o dei Vescovi diocesani verranno trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione, reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene (ad es. nella cappella del monastero, dell’ospedale, della casa di cura, del carcere) il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno Santo, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita”.
Indulgenza plenaria “anche due volte al giorno” ma “applicabile soltanto ai defunti”, e tramite le opere di misericordia “corporale e spirituale”
Durante il Giubileo ordinario 2025, l’indulgenza potrà essere conseguita anche nelle opere di misericordia e di penitenza. È quanto stabilisce la Penitenzieria apostolica, nelle norme diffuse oggi. I fedeli, inoltre, potranno conseguire l’Indulgenza giubilare “se, con animo devoto, parteciperanno alle Missioni popolari, a esercizi spirituali o ad incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa cattolica, da tenersi in una chiesa o altro luogo adatto, secondo la mente del Santo Padre”, vi si legge. Nonostante la norma secondo cui si può conseguire una sola indulgenza plenaria al giorno, prosegue il testo, “i fedeli che avranno emesso l’atto di carità a favore delle anime del Purgatorio, se si accosteranno legittimamente al sacramento della Comunione una seconda volta nello stesso giorno, potranno conseguire due volte nel medesimo giorno l’Indulgenza plenaria, applicabile soltanto ai defunti”.
“L’indulgenza giubilare, in forza della preghiera, è destinata in modo particolare a quanti ci hanno preceduto, perché ottengano piena misericordia”, scrive infatti il Papa nella Bolla di indizione del Giubileo ordinario 2025, in cui “saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio”. L’indulgenza viene perciò annessa “anche alle opere di misericordia e di penitenza”, cioè tramite le opere di misericordia corporale (dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti) e le opere di misericordia spirituale consigliare i dubbiosi, (insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti). Allo stesso modo, i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare – anche quotidianamente – “se si recheranno a rendere visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili.)”, alle consuete condizioni spirituali, sacramentali e di preghiera.
Indulgenza plenaria anche a chi si astiene dai media e dai social network
L’Indulgenza plenaria giubilare potrà essere conseguita anche “astenendosi, in spirito di penitenza, almeno durante un giorno da futili distrazioni, reali ma anche virtuali, indotte ad esempio dai media e dai social network, e da consumi superflui”. È quanto stabiliscono le norme della Penitenzieria apostolica per il Giubileo Ordinario 2025. L’indulgenza giubilare è concessa anche praticando la tradizionale astinenza del venerdì, nonché “devolvendo una proporzionata somma in denaro ai poveri; sostenendo opere di carattere religioso o sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita in ogni sua fase e della qualità stessa della vita, dell’infanzia abbandonata, della gioventù in difficoltà, degli anziani bisognosi o soli, dei migranti dai vari Paesi che abbandonano la loro terra alla ricerca di una vita migliore per se stessi e per le loro famiglie; dedicando una congrua parte del proprio tempo libero ad attività di volontariato, che rivestano interesse per la comunità o ad altre simili forme di personale impegno”. La Penitenzieria esorta inoltre tutti i sacerdoti ad offrire ai fedeli “la più ampia possibilità” di accedere al Sacramento della Riconciliazione, “adottando e pubblicando fasce d’orario per le confessioni, in accordo con i parroci o i rettori delle chiese limitrofe, facendosi trovare in confessionale, programmando celebrazioni penitenziali a cadenza fissa e frequente, offrendo anche la più ampia disponibilità di sacerdoti che, per raggiunti limiti di età, siano privi di incarichi pastorali definiti”, con la possibilità di confessarsi anche durante le messe.
Fonte: AgenSIR