Giornata di digiuno e preghiera per la Siria

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“Ancora vittime. Ancora orrore, morte e cancellazione di vite umane. Mentre istituzioni internazionali e governi continuano in sterili negoziati, discussioni inutili e rimpalli di responsabilità, siamo ancora una volta davanti ad un crimine che Papa Francesco ha definito ‘inaccettabile’. Perché ogni guerra è crimine, follia, suicidio dell’umanità, avventura senza ritorno”. Lo affermano la Caritas e Pax Christi lanciando per oggi l’iniziativa di una giornata di digiuno e preghiera per la Siria alla vigilia del Triduo Pasquale.

Indignazione e riscossa

“Stiamo e restiamo dalla parte delle vittime non solo per aiutarle a sopravvivere alla guerra, ma anche a costruire un futuro durevole di pace basato sulla cultura della nonviolenza. Solo grazie ai giovani, la nonviolenza potrà finalmente tornare a sbocciare nella sofferente nazione siriana, come un fiore tra le macerie – si legge in una nota congiunta – Invitiamo alla preghiera per le vittime, ma anche all’indignazione contro la guerra e le armi, comprese quelle nucleari di cui si parla all’ONU in questi mesi e su cui Pax Christi e Caritas sono già intervenute. Facciamo nostre le parole di papa Francesco a Redipuglia, 13 settembre 2014: ‘Anche oggi le vittime sono tante… Come è possibile questo? E’ possibile perché anche oggi dietro le quinte ci sono interessi, piani geopolitici, avidità di denaro e di potere, c’è l’industria delle armi, che sembra essere tanto importante! E questi pianificatori del terrore, questi organizzatori dello scontro, come pure gli imprenditori delle armi, hanno scritto nel cuore: ‘A me che importa?'”. La giornata di digiuno e preghiera per la Siria serve proprio a “evitare che anche nel nostro cuore ci sia scritto ‘A me che importa?, raccogliendo le ripetute sollecitazioni del Santo Padre; per non dimenticare, per vivere la passione e la croce di tanti innocenti nel mistero della Passione di Cristo, nella luce della Speranza della Pasqua”.

Le guerre dimenticate

Ma accanto alla Siria non vengono dimenticate le vittime in Congo, Sud Sudan, Yemen “dove i bombardamenti avvengono anche con armi italiane”. Quanto all’uso di armi chimiche e gas a Idlib, Caritas e Pax Christi rilanciano la loro richiesta di verità: “Sappiamo che in guerra la verità è la prima vittima, ma chiediamo a gran voce che sia appurata”, e invitano ad un “deciso impegno a porre fine a questa follia, evitando il rischio reale dell’assuefazione e rassegnazione di fronte ad una terza guerra mondiale combattuta ‘a pezzi’”.

Il cardinale Montenegro

“Per noi la fede è una cosa facile, qualche preghiera, e ci sentiamo a posto – ha ricordato l’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro, presidente di Caritas Italiana – È una fede che non ci costa niente. Invece quello che sta avvenendo nel mondo, come gli attentati di domenica scorsa alle Chiese copte in Egitto ci dice che per molti la fede è un rischio. Molti vanno a messa e non sanno se usciranno dalla chiesa. Il Papa dice che ci sono più martiri oggi, che all’inizio dell’era cristiana e questo dovrebbe farci riflettere. Digiuniamo allora in ricordo dei nostri fratelli perseguitati e per la pace, perché l’amore c’è bisogno di vederlo, e non solo di sentirlo”.

Andrea Acali: