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Paolo VI tra i giusti nel Giardino della Valle dei Templi

Annunciati i “giusti” che da dicembre saranno onorati nel “Giardino” della Valle dei Templi. Avrà luogo il 15 dicembre la collocazione delle nuove steli dedicate – tra gli altri – a Paolo VI, Vincenzo Morinello,  Giacomo Gorrini, Calogero Marrone, Beppe Montana. Sarà preceduta da una tavola rotonda che ne presenterà i profili e le testimonianze. Dunque Giovanni Battista Montini papa con il nome di Paolo VI. Il canonico Vincenzo Morinello. Lo storico e diplomatico Giacomo Gorrini. Il funzionario comunale Calogero Marrone. Il commissario di polizia Beppe Montana. Sono loro i personaggi che tra nove giorni saranno onorati nel “giardino dei giusti” di Agrigento. Inaugurato otto anni fa nel cuore della Valle dei Templi su iniziativa dell’Accademia di Studi Mediterranei. In collaborazione con il Parco Archeologico dichiarato patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco.Giusti

Giusti

Ne hanno dato notizia la fondatrice e presidente onoraria del noto Istituto di Alta Cultura, Assuntina Gallo Afflitto, e l’attuale presidente, il vescovo Enrico dal Covolo. Già rettore della Pontifica Università Lateranense. Comunicando i nomi indicati dal Comitato Scientifico dell’ Accademia presieduto da don Carmelo Mezzasalma, hanno fissato la data del 15 dicembre per la cerimonia. Durante la quale, nell’area fra il Tempio della Concordia e quello di Giunone, verranno collocate le steli in ricordo di questi testimoni di altruismo e di sacrificio per la giustizia. Si tratta di figure ben note o meno conosciute che verranno presentate da alcuni studiosi. Ad intervenire su Montini e il suo impegno a favore dei perseguitati soprattutto del periodo della seconda guerra mondiale sarà il saggista Marco Roncalli. Ad offrire il profilo di Morinello, fondatore circa un secolo fa delle “Suore dei Poveri” sarà la superiora generale della congregazione Madre Maria Agnese Ciarrocco. L’esempio di Gorrini, il diplomatico testimone oculare dei massacri armeni da lui denunciati al mondo, sarà descritto da Pietro Kuciukian, console onorario della Repubblica d’Armenia in Italia. Quello di Marrone, nativo di Favara, ma trasferitosi a Varese nel ‘31 per lavoro, deportato a Dachau per aver salvato centinaia di ebrei fornendo loro documenti falsi e morto nel lager, sarà tratteggiato da don Alessandro Andreini, docente alla Gonzaga University di Firenze. Del sacrificio di Beppe Montana, agrigentino, commissario capo della squadra mobile di Palermo assassinato a trentatré anni dalla mafia nel 1985, è stato invitato a parlare il nuovo questore di Agrigento Tommaso Palumbo.

 

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