Secondo il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, attualmente nel mondo la condizione in cui vivono le minoranze religiose in genere, e quelle cristiane in particolare, è allarmante. Ci sono comunità, ha spiegato il ministro, “come gli Yazidi in Iraq che rischiano di essere cancellate”. In loro difesa, ha poi spiegato il capo della diplomazia italiana, è necessario compiere “gesti simbolici” ma soprattutto “concreti”.
Il tema è stato affrontato a Barcellona all’interno del dialogo con il collega spagnolo, Josè Manuel Garcia-Margallo, con il quale ha discusso soprattutto dell’allerta terrorismo. Inoltre entro la serata il ministro degli Esteri sarà in Kenya “per mostrare alla comunità cristiana di quel Paese, che ha subito un’orrenda strage all’università, la solidarietà concreta del governo italiano”.
Sul tema delle persecuzioni religiose, si è pronunciato anche il cardinale Bagnasco in un’intervista a Tv2000 ha sottolineato l’urgenza di un intervento radicale che protegga le realtà religiose : “Dobbiamo suscitare in tutti i modi possibili una grande mobilitazione, non solo internazionale ma mondiale. Una mobilitazione che sia di vero, efficace, pubblico sostegno a tutti i musulmani moderati che intendono reagire a questa ferocia inaudita e inaccettabile per la civiltà. È stato estremamente grave il fatto di aver taciuto sulla persecuzione delle minoranze religiose e in particolare dei cristiani. E’ un fatto gravissimo, che smentisce quella cultura dei diritti che l’Occidente tanto declama ad alta voce. Questo silenzio colpevole è dovuto a paura e a interesse