Un secolo e mezzo di comunicazione della Chiesa di Genova

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Il Cittadino“, settimanale cattolico della diocesi di Genova, compirà 150 anni il prossimo ottobre. Il primo numero, venne pubblicato l’1 ottobre del 1873. Recava il sottotitolo di “Giornale del popolo”. E venne messo in vendita al costo di 5 centesimi. A quel tempo, Il Cittadino, in un editoriale intitolato “Ai lettori”, si definiva “pago di presentarsi ai genovesi come un galantuomo di buon umore che metterà ogni suo impegno nel rendersi utile a tutti ed in tutto lasciando le parole ai fatti e augurando ai suoi lettori vita allegra e felice“. Nella prima pagina si leggeva di un’Europa dominata dalla Prussia, dall’Austria e di un’Italia che guardava alla Francia “di mal’ occhio”.

Voce dei cattolici

A quell’epoca si facevano ancora sentire le conseguenze del Congresso di Vienna (1815) e si citava la santa alleanza. L’attuale direttore, don Silvio Grilli, presentando l’appuntamento ha ricordato, invece, che “nei 150 anni di vita di questo giornale, anche quando è prevalso il peggio, come l’araba fenice, immediatamente questa testata è “risorta”. Perché sempre ritenuta strumento utile e necessario per le sue specifiche finalità”. Infatti, “grazie a “Il Cittadino” – prima quotidiano e poi settimanale – i cattolici genovesi hanno avuto parte alla storia della loro Chiesa”. “Dal 1873 ad oggi – ha aggiunto il direttore – questo giornale ha contribuito a far conoscere la rotta percorsa dalla Chiesa genovese e si ripromette di continuare a farlo. Il prossimo 7 ottobre “Il Cittadino” compirà quindi 150 anni. Celebreremo questa ricorrenza come un “mandato” a continuare il nostro dovere di comunicatori. Con lo stile che ci contraddistingue da 150 anni e che si ispira ai valori cristiani”. Il Cittadino, settimanale della diocesi di Genova, si era presentato al lettore nella veste grafica completamente rinnovata a partire dal gennaio 2005. In quell’occasione il settimanale ha riacquistato la testata che fu del glorioso quotidiano cattolico fondato nell’ottobre 1873 e costretto a chiudere per motivi finanziari nel 1974

Giacomo Galeazzi: