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lunedรฌ 13 Gennaio 2025

Funerali a Scampia, mons. Battaglia: โ€œEvitare un crollo socialeโ€

Monsignor Domenico Battaglia, durante i funerali delle vittime del crollo della Vela Celeste, ha esortato a vedere Scampia come simbolo di resilienza, nonostante le etichette negative. Ha chiesto di trasformare il dolore in speranza e ha invocato azioni concrete dalle istituzioni per il bene della comunitร 

Circa trecento persone, in una piazza allestita per ospitarne fino a duemila, si sono date appuntamento a Scampia per i funerali delle tre vittime del crollo del ballatoio della Vela Celeste di Scampia: Roberto Abbruzzo, 29 anni, Margherita Della Ragione, 35 e Patrizia Della Ragione, 53 anni. Nellโ€™omelia per i funerali delle vittime del crollo del ballatoio della Vela Celeste, mons. Domenico Battaglia ha esortato a riconoscere la resilienza di Scampia. Il vescovo ha sottolineato la necessitร  di affrontare non solo le macerie materiali, ma anche quelle sociali e culturali, affermando che il dolore e la sofferenza possono essere trasformati in speranza e rinnovamento per tutta la comunitร .

Funerali a Scampia: mons. Battaglia, โ€œevitare un crollo sociale in tutte le periferie dโ€™Italiaโ€

โ€œGli abitanti di Scampia, che per giร  molto tempo hanno subito etichette mediatiche frettolose e generalizzanti, che hanno tanto lottato per scrollarsi di dosso unโ€™opinione pubblica che legge le situazioni con una superficialitร  spesso piรน attratta dalla decadenza del male che dai tanti segni primaverili di riscatto, oggi si ritrovano qui, insieme allโ€™intera cittร , per piangere Roberto, Patrizia, Margherita e per pregare per la guarigione di Carmela, Martina, Giuseppe, Luisa, Patrizia, Mya, Anna, Greta, Morena Suamy e Annunziata, vittime di un crollo che va ben oltre le macerie di cemento e ferro, assurgendo a simbolo di un crollo sociale che deve essere arginato, prevenuto, evitato, non solo qui ma in tutte le periferie della nostra cittร , del nostro Sud, della nostra Italiaโ€. Cosรฌ mons. Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, nellโ€™omelia pronunciata questa mattina per i funerali delle vittime del crollo del ballatoio della Vela Celeste. โ€œPeriferie che possono rinascere, che possono diventare simbolo di una resurrezione possibile, come ci insegna proprio la nostra Scampia che, al di lร  di certe narrazioni parziali e stereotipate, ha saputo sempre rialzarsi, diventando un esempio di autentica resilienza e riscatto, grazie allโ€™onestร  e allโ€™impegno di tanti suoi figli e figlie, Chiesa, societร  civile e istituzioni che, quando si alleano per il bene comune, possono compiere veri e propri miracoliโ€, ha precisato lโ€™arcivescovo.

La preghiera per i familiari delle vittime e i feriti

โ€œIl Signore Gesรน รจ lโ€™unica speranza che puรฒ illuminare la notte del dolore, la bussola che puรฒ davvero orientare โ€“ non solo Scampia ma tutte le periferie del nostro Sud โ€“ verso nuovi orizzonti di rinascita comunitaria, verso un futuro in cui il bene comune diventa un โ€˜sistemaโ€™ di vita capace di rovesciare e sovvertire ogni sistema di morteโ€. Nellโ€™omelia per i funerali di Roberto, Patrizia e Margherita, vittime del crollo del ballatoio della Vela Celeste, lโ€™arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia si รจ rivolto ai familiari: โ€œIl vostro dolore รจ immenso e proprio per questo vorrei che sentiste la vostra comunitร , la nostra Chiesa napoletana, vicina al vostro cuore ferito, pronta a portare con voi questa croce e a starvi accantoโ€. Quindi il pensiero per i feriti ricoverati allโ€™Ospedale del Mare, al Cardarelli e per i piccoli e le piccole ricoverate al Santobono: โ€œPreghiamo per la loro guarigione e manifestiamo il nostro affetto e la nostra vicinanza concreta e fattiva ai loro familiari che vivono ore difficili ed estenuantiโ€. Infine, un richiamo a chi ha il compito di governare e amministrare il bene comune perchรฉ โ€œpossa rispondere con azioni concrete e immediate alle vite segnate dalla sofferenza, perchรฉ la politica รจ autentica se fa sua lโ€™etica della cura, e solo la cura puรฒ trasformare il dolore in speranza, la sfiducia dei singoli in un nuovo slancio comunitarioโ€.

Fonte: AgenSIR

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