Francia: una messa per la pace all’inizio della tregua olimpica

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La Conferenza episcopale francese ha proposto una messa per la pace il 19 luglio in coincidenza con l’inizio della tregua olimpica per i Giochi di Parigi. Papa Francesco ha sostenuto la proposta, vedendo nei Giochi un’opportunità di pace e di inclusione. La tregua olimpica, votata dalle Nazioni Unite, va dal 19 luglio all’8 settembre.

Francia: una messa per la pace all’inizio della tregua olimpica

Una messa per la pace nel giorno dell’inizio della tregua olimpica per i Giochi di Parigi: è la proposta della Conferenza episcopale francese, dell’arcidiocesi di Parigi e dell’équipe Holy Games per venerdì 19 luglio, alle ore 10, nella chiesa della Madeleine. La celebrazione sarà presieduta dall’arcivescovo Celestino Migliore, nunzio apostolico in Francia. Concelebreranno monsignor Laurent Ulrich, arcivescovo di Parigi, e monsignor Emmanuel Gobilliard, vescovo di Digne, delegato della Conferenza episcopale francese per i Giochi olimpici e paralimpici. Saranno presenti Thomas Bach, presidente del Comitato olimpico internazionale, diplomatici e protagonisti dello sport. La tregua olimpica, votata dalle Nazioni Unite, inizia una settimana prima della cerimonia inaugurale dei Giochi (26 luglio) e termina una settimana dopo la fine delle Paralimpiadi (8 settembre).

Il Sì del Papa: “Giochi olimpici e Paralimpiadi opportunità di pace”

Anche Papa Francesco ha sostenuto la proposta. Così scrive nella prefazione del libro Giochi di pace. L’anima delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi pubblicato dalla Libreria editrice vaticana su iniziativa di Athletica Vaticana: «Nel momento storico particolarmente buio che stiamo vivendo, i Giochi olimpici e le Paralimpiadi di Parigi sono un’opportunità di pace». E rilancia: «La mia speranza è che lo sport olimpico e paralimpico — con le sue appassionanti storie umane di riscatto e di fraternità, di sacrificio e di lealtà, di spirito di gruppo e di inclusione — possa essere un originale canale diplomatico per saltare ostacoli apparentemente insormontabili».

Da: L’Osservatore Romano

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