Oggi più che mai c'è bisogno di una rivoluzione della tenerezza, questo ci salverà”. E' quanto ha affermato il Pontefice ricevendo in udienza i partecipanti al convegno – che avrà luogo ad Assisi da domani a domenica – “La teologia della tenerezza in Papa Francesco”. Presente in Sala Clementina anche il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia- Città della Pieve e presidente della Cei.
La teologia astratta è solo ideologia
Bergoglio ha affrontato con loro il tema della teologia, che “non può essere astratta, se fosse astratta sarebbe ideologia”. E' necessaria una teologia che sia “in cammino, che esca dalle strettoie in cui talvolta è rinchiusa e con dinamismo si rivolga a Dio, prendendo per mano l'uomo”. “Una teologia non narcisistica – ha spiegato – ma protesa al servizio della comunità; una teologia che non si accontenti di ripetere i paradigmi del passato, ma sia Parola incarnata. Certamente la Parola di Dio non muta, ma la carne che essa è chiamata ad assumere, questa sì, cambia in ogni epoca. C'è tanto lavoro, dunque, per la teologia e per la sua missione oggi: incarnare la Parola di Dio per la Chiesa e per l'uomo del terzo millennio”.
L'amore è il senso della vita
Il Pontefice ha spiegato ai presenti nella Sala Clementina che solo quando l'uomo si sente veramente amato è allora che riesce ad amare gli altri. “D'altronde, se Dio è infinita tenerezza, anche l'uomo, creato a sua immagine, è capace di tenerezza“. Inoltre, Papa Francesco ha sottolineato che la tenerezza ci aiuta a capire che “l'amore è il senso della vita“, facendoci comprendere che “la radice della nostra libertà non è mai autoreferenziale. E ci sentiamo chiamati a riversare nel mondo l'amore ricevuto dal Signore, a declinarlo nella Chiesa, nella famiglia, nella società, a coniugarlo nel servire e nel donarci – ha concluso – Tutto questo non per dovere, ma per amore, per amore di colui dal quale siamo teneramente amati”.