Francesco: “Le omelie? Massimo otto-dieci minuti. Guai a predicare senza pregare”

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Si è svolta a piazza San Pietro la tradizionale udienza del mercoledì. Papa Francesco ha salutato i fedeli cinesi presenti e quelli in collegamento, dopo aver dato l’annuncio che da oggi inizia la lettura della sintesi della catechesi in lingua cinese. Il Pontefice ha dedicata la catechesi all’azione evangelizzatrice dello Spirito Santo.  

Le omelie lunghe massimo 10 minuti

Predicare con l’unzione dello Spirito Santo significa trasmettere, insieme con le idee e la dottrina, la vita e la convinzione della nostra fede”. Lo ha detto papa Francesco nell’udienza generale, che oggi ha dedicato a una riflessione sull’opera evangelizzatrice dello Spirito Santo, cioè sul suo ruolo nella predicazione della Chiesa. Il Pontefice ha avvertito che ci sono due condizioni per poter mettere in pratica la sua indicazione. “La prima cosa è la preghiera”, ha affermato: “Guai a predicare senza pregare! Si diventa quelli che l’Apostolo Paolo definisce ‘bronzi che rimbombano e cimbali che tintinnano’ (cfr 1 Cor 13,1)”. “Dunque, la prima cosa che dipende da noi è pregare – ha proseguito -. La seconda è non volere predicare noi stessi, ma Gesù Signore”. “Tante volte ci sono predicazioni lunghe, 20, 30 minuti – ha osservato il Papa ‘a braccio’ -. La predicazione deve contenere un’idea e un invito a fare, massimo otto-dieci minuti, per favore, oltre non si segue più. Alle volte vediamo gli uomini che durante la predica escono dalla chiesa per fumarsi una sigaretta, poi rientrano”. “La predica dev’essere un’idea e una proposta di fare – ha ribadito -, e non andare oltre 10 minuti, no mai. E’ molto importante questo”. E secondo Francesco, “non volere predicare sé stessi implica anche non dare sempre la precedenza a iniziative pastorali promosse da noi e legate al proprio nome, ma collaborare volentieri, se richiesto, a iniziative comunitarie, o affidateci dall’obbedienza”. Per quanto riguarda invece i contenuti, “la predicazione di Gesù e, in seguito, quella degli Apostoli, contiene anche tutti i doveri morali che scaturiscono dal Vangelo, a partire dai dieci comandamenti fino al comandamento ‘nuovo’ dell’amore”. “Ma se non si vuole ricadere nell’errore denunciato dall’apostolo Paolo di mettere la legge prima della grazia e le opere prima della fede – ha sottolineato -, è necessario ripartire sempre di nuovo dall’annuncio di ciò che Cristo ha fatto per noi“. Per questo, ha aggiunto, “nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium ho insistito tanto sulla prima delle due cose, cioè sul kerygma, o ‘proclamazione’, da cui dipende ogni applicazione morale”.

L’appello per la pace

“Per favore, continuiamo a pregare per la pace”, ha detto papa Francesco al termine dell’udienza generale, subito applaudito dai fedeli riuniti in Piazza San Pietro. “La guerra è una sconfitta umana – ha proseguito -. La guerra non risolve i problemi. La guerra è cattiva. La guerra distrugge”. “Preghiamo per i paesi in guerra – ha detto ancora il Pontefice -. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, non dimentichiamo la Palestina, Israele, il Myanmar”. “Tanti bambini morti! – ha esclamato Francesco – Tanti innocenti morti! Preghiamo perché il Signore ci faccia arrivare alla pace. Preghiamo sempre per la pace”.

La lettura della catechesi in lungua cinese

“Oggi, con grande piacere, diamo avvio alla lettura della sintesi della catechesi in lingua cinese. Desidero, perciò, rivolgere il mio cordiale saluto ai cinesi qui presenti e a quelli collegati tramite i mezzi di comunicazione. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace. Dio vi benedica!”. Lo ha detto papa Francesco nell’udienza generale, al momento della prima lettura della sintesi in lingua cinesi e del saluto ai fedeli di quella lingua.

Il ringraziamento ai polacchi per le offerte per l’Ucraina

“Domenica prossima in Polonia si celebrerà la XXV Giornata della preghiera e dell’aiuto materiale per la Chiesa dell’Est“, ha ricordato papa Francesco nell’udienza generale, salutando i fedeli polacchi. “Ringrazio tutti coloro che sostengono con la preghiera e le offerte la Chiesa in quei territori, specialmente in Ucraina, martoriata dalla guerra“, ha aggiunto il Pontefice.

Fonte Ansa

Manuela Petrini: