“La vita cristiana non è una vita autoreferenziale; è una vita che esce da sé stessa per darsi agli altri. E’ un dono, è amore, e l’amore non torna su se stesso, non è egoista: si dà”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia della Messa mattutina a Santa Marta. Il successore di Pietro ha commentato il brano del Vangelo di Luca dove Gesù chiede di amare i propri nemici. Il vescovo di Roma ha sottolineato i verbi utilizzati dal Salvatore: “Amate, fate del bene, benedite, pregate” e “non rifiutate”. “E’ proprio dare se stesso – ha spiegato – dare il cuore, proprio a quelli che ci vogliono male, che ci fanno male, ai nemici. E questa è la novità del Vangelo”. Poi ha aggiunto: “‘Padre, io … io non me la sento di fare così!’ – ‘Ma, se non te la senti, è un problema tuo, ma il cammino cristiano è questo!’. Questo è il cammino che Gesù ci insegna. ‘E cosa devo sperare?’. Andate sulla strada di Gesù, che è la misericordia; siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso”.
Secondo il Pontefice spesso “sembra che noi siamo stati nominati giudici degli altri” chiacchierando, sparlando e giudicando tutti. Invece il Signore dice: “Non giudicate e non sarete giudicati. Non condannate e non sarete condannati”. E poi chiede di perdonare così da essere perdonati. Il Papa ha ammesso che essere cristiani, in un certo senso, è diventare stolti, rinunciando “a quella furbizia del mondo per fare tutto quello che Gesù ci dice di fare e che se facciamo i conti, se facciamo un bilancio sembra a nostro sfavore”. La strada di Gesù, ha ribadito, è “la magnanimità, la generosità, il dare se stesso senza misura”. Essere cristiani non è facile, ha concluso, e noi possiamo diventarlo solo “con la grazia di Dio”, non “con le nostre forze”.