“La visita del vescovo di Roma al Patriarcato Ecumenico ed il nuovo incontro tra il Patriarca Bartolomeo e la mia persona saranno segni del profondo legame che unisce le sedi di Roma e di Costantinopoli e del desiderio di superare, nell’amore e nella verità, gli ostacoli che ancora ci separano”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo in udienza una Delegazione di membri della Orientale Lumen Foundation dall’America, partecipanti al pellegrinaggio ecumenico guidato dal Metropolita Kàllistos di Diokleia. Il Santo Padre ha chiesto ai pellegrini di portare i suoi saluti al Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, che incontrerà il prossimo 30 novembre ad Istanbul in occasione della visita in Turchia.
Secondo il successore di Pietro “non vi è un vero dialogo ecumenico senza la disponibilità ad un rinnovamento interiore e alla ricerca di una maggiore fedeltà a Cristo e alla sua volontà”. “Sono lieto di apprendere – ha poi affermato – che in questo vostro pellegrinaggio avete scelto di fare memoria dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II che sono stati canonizzati lo scorso aprile. Questa scelta sottolinea il loro grande contributo allo sviluppo di rapporti sempre più stretti tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse”.
Ha ricordato inoltre che “San Giovanni XXIII, nel momento in cui annunciò la convocazione del Concilio Vaticano II, indicò tra le finalità proprio l’unità dei cristiani, e che San Giovanni Paolo II ha dato un notevole impulso all’impegno ecumenico della Chiesa cattolica con la sua Lettera enciclica Ut Unum Sint”. Ha infine chiesto preghiere “affinché, con l’intercessione di questi due Santi miei predecessori, possa svolgere il mio ministero di vescovo di Roma al servizio della comunione e dell’unità della Chiesa, seguendo in tutto la volontà del Signore”.