Si è celebrata oggi a San Pietro una messa per commemorare la festività di Nostra Signora di Guadalupe, Patrona dell’America Latina. In omaggio alla “Virgen Morenita”, hanno sfilato nella basilica le bandiere di tutti i Paesi del Sud America. La funzione è stata accompagnata dai canti della “Misa Criolla”- cioè un mix di musica sacra, popolare e folcloristica – che 50 anni fa il compositore argentino Ariel Ramirez presentò al beato Paolo VI. “La preghiera del salmista, di supplica di perdono e di benedizione dei popoli e delle nazioni e, allo stesso tempo, di gioiosa lode, esprime il senso spirituale di questa celebrazione Eucaristica. – ha detto il Santo Padre – Sono i popoli e le nazioni della nostra Patria Grande latinoamericana quelli che oggi commemorano con gratitudine e gioia la festività della loro “patrona”, Nostra Signora di Guadalupe, la cui devozione si estende dall’Alaska fino alla Patagonia”.
Durante la sua omelia Papa Francesco ha ricordato anche San Juan Diego, l’azteco che si convertì al cristianesimo dopo l’apparizione della Vergine che gli si presentò come la “perfetta sempre Vergine Santa Maria, Madre del vero Dio”. “La Santa Madre di Dio non solo ha visitato questi popoli, ma ha voluto rimanere con loro. Ha lasciato stampata misteriosamente la sua sacra immagine nella “tilma” del suo messaggero perché la avessimo ben presente, diventando così simbolo dell’alleanza di Maria con questi popoli, ai quali conferisce anima e tenerezza. – Ha aggiunto Papa Francesco – Per la sua intercessione, la fede cristiana è iniziata a diventare il più ricco tesoro dell’anima dei popoli americani, la cui perla preziosa è Gesù Cristo: un patrimonio che si trasmette e manifesta fino ad oggi nel battesimo di moltitudini di persone, nella fede, nella speranza e nella carità di molti, nella preziosità della pietà popolare e anche in quell’ethos dei popoli che si mostra nella consapevolezza della dignità della persona umana, nella passione per la giustizia, nella solidarietà con i più poveri e sofferenti, nella speranza a volte contro ogni speranza”.
Papa Francesco ha sempre mostrato una profonda devozione per la Vergine di Guadalupe e pochi giorni fa in un’intervista rilasciata a “La Nacion” ha dichiarato che “la quantità di studi sulla Vergine di Guadalupe, sull’immagine, sul meticciato, sul NicanMopoua, è impressionate, è una teologia di fondo. Perciò nel celebrare la Giornata della Vergine di Guadalupe, patrona d’America, il 12 dicembre, e i cinquant’anni della Messa criolla, stiamo commemorando un cammino della Chiesa latinoamericana”. A conclusione della omelia il Santo Padre ha invitato i presenti a implorare “la Santissima Vergine Maria, nella sua vocazione guadalupana – la Madre di Dio, la Regina, la mia Signora, la mia giovinetta, la mia piccola, come la chiamò San Juan Diego, e con tutti gli appellativi amorosi con i quali si rivolgono a Lei nella pietà popolare – perché continui ad accompagnare, aiutare e proteggere i nostri popoli. E perché conduca per mano tutti i figli che pellegrinano in queste terre all’incontro di suo Figlio, Gesù Cristo, Nostro Signore, presente nella Chiesa, nella sua sacralità, e specialmente nell’ Eucaristia, presente nel tesoro della sua Parola e insegnamenti, presente nel santo popolo fedele di Dio, in quelli che soffrono e negli umili di cuore. Così sia. Amen”.