Francesco: “Apriamoci alle sorprese di Dio. Camminiamo con lui”

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“Aprirsi alle sorprese di Dio, non chiudersi ai segni dei tempi” così il Santo Padre nella Messa di stamane a Santa Marta dove, commentando il vangelo, ha esortato i fedeli a “non rimanere attaccati alle proprie idee, ma camminare con il Signore trovando sempre cose nuove”. Riferendosi agli antichi dottori della legge ha ribadito: “erano chiusi in se stessi, non aperti al Dio delle sorprese, non conoscevano il cammino” verso “la manifestazione definitiva del Signore”.

L’invito del Papa è stato quindi quello di aver fiducia in Dio, anche quando guardiamo ai cambiamenti della Chiesa che forse non avevamo previsto: queste parole arrivano proprio in coincidenza con il Sinodo Straordinario sulla Famiglia, il percorso originale che vede coinvolte e interpellate tutte le componenti della Chiesa Cattolica e non solo. Nella scelta della famiglia, con le sue sfide inedite e le grandi risorse, la Chiesa sta respirando aria nuova a pieni polmoni,  per se stessa e per tutta l’umanità.

“La vita è un cammino verso la pienezza di Gesù Cristo” ha detto ancora il Pontefice “quando uno è in cammino, sempre trova cose nuove, cose che non conosceva”. “Andare con i peccatori, mangiare con i pubblicani” al tempo di Gesù metteva in pericolo la dottrina che i teologi avevano costruito nei secoli, ha spiegato il Papa. Il Vescovo di Roma ha riconosciuto che nel vangelo i dottori seguivano la legge “per amore, per essere fedeli a Dio”, ma “erano chiusi lì” e “avevano dimenticato la storia” perché Dio non è solo il Dio della legge ma è anche il Dio delle sorprese, essi non capivano Gesù mentre offriva loro tanti segni. Dio ha sorpreso sempre il suo popolo come quando l’ha salvato “dalla schiavitù d’Egitto”. “Questo deve farci pensare: io sono attaccato alle mie cose, alle mie idee, chiuso?” ha sottolineato il Santo Padre. “Possiamo farci oggi queste domande e chiedere al Signore un cuore che ami la legge”, ha detto ancora il Papa, con la consapevolezza che questa “non è fine a se stessa” così il Santo Padre ha concluso stamattina la sua omelia.

don Marco Mondelci: