Il volo Alitalia con a bordo Papa Francesco è atterrato all’aeroporto internazionale di Strasburgo questa mattina. Per il Pontefice sarà una giornata faticosa. Lo ha detto, scherzando, ai giornalisti che volavano con lui (l’avrebbe definita “una giornataccia”). Quattro ore sull’aereo e quattro ore a Straburgo, divise in due appuntamenti molto impegnativi. Un “tour de force” senza precedenti che caratterizza il viaggio pontificio più breve della storia. “Ringrazio voi, questa compagnia -ha detto ai giornalisti- Spero che non sia troppo faticoso: poco tempo, troppe cose, ma nel rientro potremo parlare un po”, ha promesso Bergoglio con un sorriso disarmante. All’ingresso all’Europarlamento il Santo Padre è stato accolto dal presidente dell’Europarlamento Martin Schulz e ha assistito alla cerimonia dell’alzabandiera con il vessillo Vaticano.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto al Santo Padre un messaggio in vista dell’evento: “Santità desidero farle pervenire il mio più sentito ringraziamento per il messaggio che ha voluto indirizzarmi nel momento in cui si accinge a partire per Strasburgo- ha scritto il capo dello Stato – Sono certo che i suoi interventi presso il Parlamento europeo ed il Consiglio d‘Europa infonderanno nuova fiducia a coloro che, nel pieno di una crisi che non è solo economica e finanziaria, ma anche sociale e morale, faticano a coltivare la speranza di un futuro migliore”. “Confido che – ha proseguito Napolitano – a fronte delle incertezze e delle difficoltà di questi anni, le sue parole sapranno stimolare anche nelle istituzioni europee un‘attenta e quanto mai necessaria riflessione sui valori e sugli ideali che furono alla base del progetto europeo – prosegue Napolitano – e che devono oggi guidarci nella costruzione di un continente più coeso e in grado di svolgere una positiva azione a favore della pace, dello sviluppo e di una sempre maggiore solidarietà. Con questo auspicio, mi è gradita l‘occasione per rinnovarle i sensi della mia profonda stima e considerazione”.
Prima dell’intervento davanti alla massima assise europea il vescovo di Roma è stato salutato da Schulz. ” E’ venuto dalla fine del mondo, dall’altra parte del mondo, qui da noi per riformare la Chiesa, un esempio che può aiutare l’Europa a riformarsi e a rinnovarsi – ha detto il Presidente del Parlamento europeo – le sue parole – ha proseguito – sono valide per tutti noi, toccano valori universali, offrono orientamento in un’epoca di disorientamento. Insieme siamo più forti”. Il deputato socialista ha ricordato che “L’Unione europea e la chiesa hanno sfide comuni e condividono valori come la tolleranza, il rispetto, l’uguaglianza, la solidarietà e la pace”. La visita del Papa arriva a 26 da quella compiuta da Giovanni II che, ha commentato Schulz “fu una pietra miliare per la caduta del Muro”.