Ad Altamura, un paese della Murgia sono custodite le spoglie di Francesca Melanie Calvat, a cui apparve la Madonna de La Salette, la quale le consegnò un messaggio piangendo per i peccati e le miserie degli uomini.
La biografia
In Italia, precisamente ad Altamura, una cittadina in provincia di Bari, celebre soprattutto per la bontà e la fragranza del pane e non solo, sono custoditi i resti di Francesca Melania Calvat (1831-1904) e quest’anno il 14 dicembre, saranno passati centoventi anni dalla sua morte. A lei quindicenne e a Massimino Giraud (1835-1875) poco più che decenne, apparve la Vergine a La Salette, piccolo villaggio francese del dipartimento dell’Isere a 75 chilometri da Grenoble. Una località e un nome per lo più sconosciuti fino al 19 settembre del 1846. Il 19 settembre del 1851 con una lettera pastorale il vescovo di Grenoble Philibert de Bruillard ( 1765-1860) esprimeva il giudizio ufficiale della Chiesa: “ Noi dichiariamo che l’apparizione della S. Vergine ai due pastorelli avvenuta il 19 settembre del 1846, su una catena delle Alpi situata nella parrocchia di La Salette, della vicaria di Corps, reca in sé stessa tutti i caratteri della verità. I fedeli hanno fondate ragioni per crederla indubitabile e certa”. C’è da aggiungere che nel 1863 fu ultimato l’attuale santuario voluto dallo stesso presule di Grenoble.
I tratti salienti
Ma chi era Francesca Melania Calvat e come mai concluse la sua esistenza terrena nell’entroterra pugliese situata nell’ altopiano carsico della Murgia. Era nata il 7 novembre del 1831 a Corps, un piccolo paese di montagna che faceva parte della diocesi di Grenoble. Il padre Pietro Calvat, era un modesto scalpellino e la madre Giulia Barnaud una semplice casalinga, che badava ai dieci figli. La sua non fu un’infanzia serena e felice. A soli otto anni i genitori mandarono Melania, presso un’altra famiglia a svolgere dei servizi o a pascolare le greggi. Qualche anno dopo più si troverà a servizio presso Jean-Baptiste Pra nel villaggio di Les Ablandins nel comune di La Salette.
L’apparizione della Madonna
Il 19 settembre del 1846, mentre Melania si recava sulla montagna a pascolare le mucche, insieme a Massimino, avvolta in una luce sfolgorante le apparve una “Bella Signora” piangente: con messaggio chiaro: se gli uomini non avessero cambiato vita, sarebbero stati colpiti da grandi calamità. La Madonna, in sostanza, invitava tutti a tornare a Dio e a vivere secondo i comandamenti, avvisando del pericolo a quanti si allontanavano dalla fede e dalle pratiche religiose. In quel periodo in tutta Europa, siamo nel XIX secolo si assisteva a grandi trasformazioni sociali e religiose. La “Rivoluzione Francese” aveva sconvolto le semplici tradizioni e la fede, mentre l’industrializzazione stava modificando profondamente il modo di vivere e di agire e lo stesso comportamento delle persone. Durante la sua vita, più volte Melania cercò di indossare l’abito religioso, frequentando nel 1850 il noviziato delle Suore della Provvidenza a Corenc, un paesino vicino Grenoble, prendendo il nome di Suor Maria della Croce, ma non riuscì ad emettere la professione religiosa. Trascorse gran parte della sua vita in diversi conventi, cercando un luogo di pace e di preghiera dove poter approfondire la sua esperienza mistica. Scrisse un lungo resoconto dell’apparizione, che fu pubblicato solo molti anni dopo. Nel 1855, provò a vestire l’abito del Carmelo, a Darlington in Inghilterra ma anche qui abbondonò e le fu proibito di parlare di quanto accaduto a La Salette. Trasferitasi in Francia, presso le Suore di Nostra Signora della Compassione, a Marsiglia, nel 1865 incontrò il vescovo di Castellammare di Stabia, mons. Francesco Saverio Petagna (1812-1878) che invitò Melania nella località marina, la quale si intrattenne per diversi anni dedicandosi all’educazione delle ragazze.
L’arrivo ad Altamura
Proprio in quel periodo Leone XIII ( 1878-1903), che nutriva una grande devozione verso la Vergine di La Salette, volle incontrare Melania a Roma per vederla e sentire dalla stessa il racconto delle apparizioni. In seguito Melania, si recò a Messina dove conobbe il canonico Annibale di Francia (1851-1927) ed insieme fondarono la Congregazione delle Suore del Divino Zelo. Dalla Francia dov’era ritornata, Melania scrisse al suo confessore Padre Alfonso Fusco, di trovarle un luogo in Italia dove potesse vivere senza essere riconosciuta. Padre Fusco si rivolse al rettore del santuario di Pompei, il domenicano Carlo Cecchini (1853-1916) che in quel periodo divenne vescovo di Altamura. Melania, giunse nella cittadina pugliese a giugno del 1904, ospite dei Giannuzzi una delle famiglie più illustri e nobili di Altamura, accolta in perfetto anonimato, spesso la si vedeva pregare nella chiesa di S. Nicola dei Greci, dov’era conservata una statua della Vergine de La Salette. E proprio ad Altamura, terminerà la sua vita terrena il 14 dicembre del 1904 e per interessamento di P. Annibale di Francia, le sue spoglie furono trasferite nella chiesa di S. Antonio, custodite dalle suore del Divino Zelo.