Si celebra oggi la Giornata del “Sacrificio del lavoro italiano”. La ricorrenza è stata istituita nel 2001 in ricordo delle 262 vittime della tragedia avvenuta alla miniera carbonifera Bois du Cazier di Marcinelle, dove nel 1956 i minatori provenienti da 12 nazioni, fra cui 136 italiani, rimasero intrappolati senza via di scampo a mille metri sotto terra. Stamattina, alle ore 8 e 10, la cittadina belga si fermerà e ricorderà le vittime con 262 rintocchi di campana.
Il programma della giornata prevede, dopo il rintocco delle campane, una concelebrazione eucaristica seguita, alle 9.45, dalla deposizione delle corone di fiori ai piedi del monumento internazionale dedicato alle vittime del lavoro, mentre alle 10.30 l’omaggio al monumento intitolato ai minatori e al sacrificio dei minatori italiani nel Cimitero di Marcinelle. Alla cerimonia parteciperanno diversi rappresentanti di associazioni. Per le Missioni cattoliche italiane monsignor Gianbattista Bettoni, il responsabile della Missione cattolica locale, padre Raffaello Zanella, e alcuni missionari impegnati nella pastorale per gli italiani residenti in Belgio, oltre al responsabile dell’Unità pastorale, don Luc Lisy.
“Il ricordo di queste morti sul lavoro, in questo tempo di una nuova emigrazione italiana giovanile in Europa e nel mondo – ricorda una nota della Fondazione Migrantes – richiama la necessità di una tutela dei lavoratori migranti tutti, siano essi italiani fuori dei confini nazionali o cittadini di altre nazionalità che vivono e lavorano in Italia”. “Il ricordo e la preghiera in questo giorno – spiega il direttore generale Migrantes, monsignor Giancarlo Perego – si uniscono all’impegno per le persone ancora oggi vittime del lavoro, come le recenti cronache testimoniano: spesso lavoratori migranti, italiani all’estero e immigrati in Italia, costretti a subire orari e trattamenti sui posti di lavoro che non tutelano la dignità delle persone”. Altre iniziative si svolgeranno in diverse città italiane con momenti di preghiera e di ricordo.