Dalla crisi della cultura tradizionale all’opportunità di una svolta. L’arcivescovo Rino Fisichella richiama la necessità di rapportarsi con gli strumenti tecnologici: “Come si conosce con questi strumenti la verità che rende liberi? Stiamo assistendo a un cambiamento antropologico”.
Dalla crisi alla crescita
Il presidente del pontificio consiglio per la Promozione della nuova evangelizzazione è intervenuto al Festival della comunicazione di Terrasini. Evento promosso dall’arcidiocesi di Monreale. E dall’associazione Così per passione. “Siamo ai prodromi di una nuova cultura– evidenzia il presule-. Siamo alle prese con una sfida simile a quella che il cristianesimo ha affrontato duemila anni fa. Siamo davanti alla cultura digitale. La Chiesa non ha capito molto bene questa sfida. Questo non è un cellulare. Ma è una cultura con cui dobbiamo incontrarci. E’ un linguaggio nuovo. Ha messo in crisi le categorie con cui abbiamo sempre ragionato. Spazio e tempo”.
Nativi digitali
I ventenni sono chiamati “nativi digitali”, ricorda monsignor Fisichella. E si chiede “qual è il rapporto con la verità in questa nuova cultura”. Quindi “dobbiamo capire di quale senso di libertà parliamo. È un compito della fede aiutare a scoprire la verità. Occorre adesso vivere quell’incontro. Entrando in questa nuova cultura con gli strumenti adatti. E con il linguaggio con cui bisogna comunicare oggi”.