A 15 anni dalla morte, la comunità di Basilan nel Sud delle Filippine, guidata dal Vescovo Marti Jumoad, ha commemorato con una santa Messa padre Rohel Gallardo, il prete clarettiano ucciso il 3 maggio del 2000 dai militanti del gruppo radicale islamico Abu Sayyaf. Gallardo fu preso in ostaggio dal gruppo terroristico insieme con quattro insegnanti e 22 studenti della scuola Claret di Tumahabong, a marzo del 2000. Insieme a lui furono uccisi da Abu Sayyaf anche tre insegnati e cinque bambini.
I preti Clarettiani presenti a Mindanao e nelle isole Sulu continuano a ricordarlo come un “confratello che ha dato la sua vita al servizio dei fedeli a Basilan”. Il Vescovo Jumoad, nella sua omelia, lo ha ricordato come “un martire della pace”. “Anche nelle cadute e nelle sofferenze, guardando al coraggio di padre Gallardo, la nostra fede non vacillerà. A 15 anni dal suo martirio, oggi salutiamo padre Rhoel e gli diciamo grazie per aver dato la sua vita alla Chiesa. Il suo sangue diventa fonte di ispirazione per tutti noi cristiani”, ha rimarcato. I fedeli di Basilan hanno ricordato i momenti tragici del rapimento e dell’omicidio. I sopravvissuti a quel sequestro hanno ricordato come il sacerdote “incoraggiava a non perdere la speranza, chiedendo loro di pregare sempre con il Santo Rosario”. Gli ostaggi pregarono il Rosario anche per i loro rapitori.
Il martirio viene ricordato mentre nel Congresso filippino si vivono i momenti decisivi per l’approvazione della “Bangsamoro basic law”, la legge fondamentale che, se approvata, istituirà la nuova regione autonoma musulmana. Nei giorni scorsi il Cardinale Orlando Quevedo, Arcivescovo di Cotabato, a Mindanao, ha ribadito il sostegno alla ratifica della Legge, che costituisce “una base per una pace durevole a Mindanao”