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FILIPPINE, IL MOVIMENTO SILSILAH: “MUSULMANI E CRISTIANI SONO CHIAMATI A EMULARE L’UN L’ALTRO NEL BENE”

Dal 18 giugno al 18 luglio si terrà il Ramadan, il mese sacro alla comunità islamica e in occasione di questo appuntamento così importante,  il movimento per il dialogo tra musulmani e cristiani “Silsilah”, ha inviato un messaggio, diffuso dall’agenzia Fides, per far riflettere sui “nuovi e allarmanti problemi di violenza nel mondo”.

“In un momento in cui le persone vengono uccise perché appartengono a una religione o a un gruppo specifico, è importante ricordare il valore della vita, e riaffermare la nostra origine comune che ci dà la stessa dignità di creature dello stesso Dio. – si legge nel testo – Urge riflettere sui nuovi e allarmanti problemi di violenza presenti nel mondo, nelle Filippine e in particolare a Mindanao. La presenza di movimenti più radicali che sostengono la violenza religiosa, ci porta a riflettere e a chiedere: Perché c’è così tanta violenza?”.

Inoltre nel messaggio viene ricordata la lettera aperta che 126 leader musulmani del mondo hanno firmato a settembre 2014 e nella quale hanno condannato le barbarie, le atrocità, le distruzioni e le violenze perpetrate per mano dello Stato Islamico.

Il Silsilah ha inoltre lanciato un appello “a quanti hanno autorità, ai leader musulmani in particolare, perché si muovano con più determinazione contro tutte le forme di estremismo emergenti qua e là, in nome dell’Islam. questo è urgente per proteggere l’identità della religione islamica e salvare il processo di pace a Mindanao”.

I responsabili del movimento inoltre sottolineano come costruire la pace sulla paura non abbia nessuna efficacia. “Ci auguriamo che il mese di Ramadan sia davvero un momento del ‘grande jihad’ che è ‘lotta di purificazione’ dei cuori e delle menti da ogni forma di violenza. – prosegue il testo – Questo e il cammino spirituale che l’islam si propone e ribadisce in particolare durante il mese di Ramadan, e che i cristiani apprezzano e rispettano”. “Musulmani e cristiani sono chiamati a emulare l’un l’altro nel bene se vogliono salvare il mondo. – conclude il testo – La pace nel mondo e di Mindanao si può costruire solo sull’amore e sul rispetto reciproco”.

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