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La fede nell’arte. “Dipingiamo di nuovo il cattolicesimo”

La mostra (con ingresso gratuito) resterà aperta a Roma, nei Musei di San Salvatore in Lauro, da domani 20 marzo al 13 aprile

Le radici della fede attraverso l’arte. Si chiama “Dipingiamo di nuovo il cattolicesimo” ed è la seconda edizione di una mostra di dipinti contemporanei realizzati da dieci artisti polacchi. Sono dedicati all’immagine dell’Annunciazione. La rassegna (con ingresso gratuito) è allestita a Roma, nei Musei di San Salvatore in Lauro, da domani 20 marzo al 13 aprile. Il vernissage si è svolto ieri 19 marzo. La collettiva mira a far rivivere la tradizione dell’arte sacra e il mecenatismo ecclesiastico delle belle arti. Ed è il risultato del progetto artistico avviato lo scorso anno dall’Istituto di Cultura San Giovanni Paolo II della Pontificia Università Angelicum di Roma. E dalla Fondazione San Nicola di Varsavia. Ad aprile 2023 era stata organizzata la mostra di opere dedicate all’immagine di Gesù Misericordioso, ospitata nei musei di San Salvatore in Lauro.arte

Arte e fede

La collettiva sull’Annunciazione presenta dipinti per lo più in olio o in tempera su tela. E qualche acrilico su tela o su tavola. Sono le opere dei pittori polacchi. Jarosław Modzelewski, Ignacy Czwartos. Jacek Dłużewski, Wojciech Głogowski, Jacek Hajnos O.P. (Ordo Praedicatorum, frate dell’Ordine dei Domenicani). Krzysztof Klimek, Bogna Podbielska, Beata Stankiewicz. Grzegorz Wnęk e Michał Żądło. A ogni artista è stato chiesto di realizzare due dipinti. Uno di formato adatto all’interno di una chiesa o di una cappella. L’altro di dimensioni più piccole, destinato alla devozione privata. Le opere sono state commissionate grazie alla generosità di mecenati privati. “L’esposizione dei dipinti raffiguranti l’Annunciazione è la seconda tappa di un progetto pianificato da più di vent’anni”, spiega Dariusz Karłowicz. Promotore del progetto e curatore della mostra che riunisce artisti e intellettuali convinti della necessità di un rilancio dell’arte sacra. Il progetto è stato inaugurato con la mostra dell’anno scorso con nuove versioni dell’immagine “Gesù, confido in te”. Prosegue Karłowicz: “I padri del Concilio di Nicea II insegnano che l’arte cristiana è possibile solo grazie all’Incarnazione. Quindi l’Annunciazione è l’archè (sia nel senso di ‘inizio’, sia di ‘nucleo’ o ‘principio’) di tutta l’arte sacra nella Chiesa. È ciò che rende possibile l’arte sacra, ma è anche la ragione della sua necessità. L’Incarnazione crea un obbligo”.arte

Progetto

Il progetto riunisce artisti, teologi e studiosi per affrontare i temi più importanti della tradizione cattolica e tradurli nel linguaggio della pittura contemporanea. Prima di iniziare a dipingere le immagini dell’Annunciazione, gli artisti hanno partecipato a diversi giorni di laboratori. E hanno ascoltato una serie di conferenze sul mistero dal punto di vista della teologia sistematica, della teologia biblica, della storia dell’arte e dell’angelologia (la scienza degli angeli). “I pittori contemporanei sono eredi di una lunga tradizione di rappresentazione dell’Annunciazione. Osservando i dipinti storici di questa scena, possiamo notare come il simbolismo del gesto e del colore sia stato gradualmente plasmato dagli antichi maestri – riflette Anna Kilian, storica dell’arte coinvolta nel progetto -. Sarà interessante vedere quali elementi di quella tradizione sono stati assimilati dai nostri artisti. E cosa dovevano cambiare per attrarre i fedeli nel mondo di oggi”.

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