Il Libano e tutto il Medio Oriente sono stati consacrati alla Madonna di Fatima. La celebrazione è avvenuta nella città portoghese nello scorso fine settimana, ed è stata guidata dal card. Bechara Rai, Patriarca di Antiochia dei Maroniti.
La consacrazione
Migliaia i fedeli maroniti convenuti a Fatima dal Medio Oriente e dal resto del mondo per quella che è stata battezzata la “Giornata del Libano a Fatima”, iniziata sabato 24 giugno, Festa del Cuore Immacolato di Maria, con la recita del Rosario e una processione a lume di candela.
Durante l’omelia della Messa del 25 giugno, concelebrata con il Patriarca siro-cattolico Ignace Joseph III Younan e con una delegazione di vescovi e preti, il Patriarca Rai ha ricordato che i libanesi sono venuti per “onorare la nostra Beata Vergine Maria”.
Non solo. Il Patriarca maronita ha ricordato che “siamo venuti per rinnovare la consacrazione del Libano e dei Paesi del Medio Oriente al Cuore Immacolato di Maria, secondo i suoi desideri”. Egli ha ricordato che questo atto comporta il pentimento, l’impegno per fermare la guerra e consolidare la pace.
A partire dal giugno 2013, il cardinale Rai ha ogni anno consacrato il Libano e tutto il Medio Oriente alla Vergine Maria in quel di Harissa, sede di Nostra Signora del Libano. Questa scelta è maturata nel corso del Sinodo dei Vescovi del Medio Oriente svoltasi in Vaticano nell’ottobre 2012. Quest’anno la consacrazione è stata fatta a Fatima, per onorare il centenario delle apparizioni della Vergine ai tre pastorelli nella località portoghese.
“Siamo venuti a chiedere l’intercessione della Madonna di Fatima – ha detto Rai – per la pace nella regione del Medio Oriente, per la stabilità del Libano, per preservare la nostra missione e modello di convivenza tra religioni e culture, soprattutto tra cristiani e musulmani“. Il porporato ha aggiunto che “il valore del Libano sta nel suo sistema aperto di pluralismo culturale e religioso in un quadro di cooperazione, integrazione e arricchimento reciproco”.
Convivenza interconfessionale
Anche se un censimento ufficiale non avviene dal lontano 1932, si stima che i cristiani in Libano siano due milioni circa, che equivale al 40 per cento della popolazione. Prima della guerra civile che ha colpito il Paese dei Cedri tra gli anni settanta e ottanta, i cristiani rappresentavano verosimilmente la maggioranza (circa il 55 per cento).
Secondo il Patto Nazionale in uso dal 1943, i maggiori ruoli istituzionali del Libano sono ripartiti in base alla confessione: la presidenza del Paese è assegnata a un maronita cattolico, il primo ministro è musulmano sunnita e il presidente del Parlamento è musulmano sciita. Attualmente il presidente è il maronita Michel Aoun, eletto nell’ottobre scorso dopo mesi di indecisione politica.