L’Eucarestia è il centro della nostra vita, del cuore della Chiesa e della storia del mondo. Senza l’Eucarestia non possiamo vivere e non abbiamo la forza di amare e fare apostolato. Pensiamo a Padre Pio come celebrava la Santa Messa e cha amore avere per l’Eucarestia.
Ognuno di noi è tempio del Signore, santuario della divina presenza e un tabernacolo vivente. E’ facile inginocchiarsi davanti al Corpo del Signore, ma davanti alle persone, ai poveri, ai piccoli e agli scartati della società?
Il Catechismo della Chiesa Cattolica esprime con chiarezza il significato dell’eucarestia: “L’Eucaristia è « fonte e culmine di tutta la vita cristiana ». « Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere di apostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essa sono ordinati. Infatti, nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua ». « La comunione della vita divina e l’unità del popolo di Dio, su cui si fonda la Chiesa, sono adeguatamente espresse e mirabilmente prodotte dall’Eucaristia. In essa abbiamo il culmine sia dell’azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo, sia del culto che gli uomini rendono a Cristo e per lui al Padre nello Spirito Santo ». Infine, mediante la celebrazione eucaristica, ci uniamo già alla liturgia del cielo e anticipiamo la vita eterna, quando Dio sarà « tutto in tutti » (1 Cor 15,28). In breve, l’Eucaristia è il compendio e la somma della nostra fede: « Il nostro modo di pensare è conforme all’Eucaristia, e l’Eucaristia, a sua volta, si accorda con il nostro modo di pensare ». (CCC 1324 -1327)
L’Eucarestia è il testamento di Gesù, perché non ci lascia mai soli ed è sempre con noi. L’Eucarestia è il pane del Cielo, dono immeritato di Dio, sacramento della comunione e dell’unità, ringraziamento per tutti i doni ricevuti. L’Eucarestia è sacrificio di lode, dono e offerta della vita di Cristo e della nostra vita, in questo mirabile scambia, avviene la salvezza dell’umanità. Sono illuminanti le parole dell’allora cardinal Montini, futuro San Paolo VI, che ci fanno una sintesi della centralità e necessità di Cristo per la nostra vita:
Cristo, tu ci sei necessario (Lettera Pastorale – Quaresima 1955)
O Cristo, nostro unico Mediatore,
Tu ci sei necessario
per venire in comunione con Dio Padre,
per diventare con te,
che sei suo Figlio unico e Signore nostro,
suoi figli adottivi,
per essere rigenerati nello Spirito Santo.
Tu ci sei necessario, o solo vero Maestro
delle verità recondite e
indispensabili della vita,
per conoscere il nostro essere
e il nostro destino, la via per conseguirlo.
Tu ci sei necessario, o Redentore nostro,
per scoprire la nostra miseria morale
e per guarirla;
per avere il concetto del bene e del male
e la speranza della santità;
per deplorare i nostri peccati
e per averne il perdono.
Tu ci sei necessario,
o Fratello primogenito del genere umano,
per ritrovare le ragioni vere
della fraternità fra gli uomini,
i fondamenti della giustizia,
i tesori della carità,
il bene sommo della pace.
Tu ci sei necessario,
o grande Paziente dei nostri dolori,
per conoscere il senso della sofferenza
e per dare ad essa un valore
d’espiazione e di redenzione.
Tu ci sei necessario,
o Vincitore della morte,
per liberarci dalla disperazione
e dalla negazione
e per avere certezza
che non tradisce in eterno.
Tu ci sei necessario,
o Cristo, o Signore, o Dio con noi,
per imparare l’amore vero
e per camminare nella gioia
e nella forza della tua carità
la nostra via faticosa,
fino all’incontro finale con te amato,
con te atteso, con te
benedetto nei secoli.