“Sono con voi, sono addolorato, deluso, indignato. Nei giorni delle sentenze avevamo rinnovato la nostra fiducia nella giustizia, ora veniamo a sapere, che il diritto non ha nulla a che fare con la giustizia”. Queste sono state le parole pronunciate dal vescovo di Casale, monsignor Alceste Catella riguardo alla sentenza della Cassazione sul caso Eternit che ha dichiarato prescritto il reato di disastro ambientale e assolto l’unico imputato coinvolto nel processo, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny.
Monsignor Catella si è affidato alla preghiera insieme alla sua gente mentre nell’antistante piazza Mazzini, da quattro giorni messa a lutto, c’erano tantissimi fiori e striscioni colorati lasciati dai bambini di Casale con la scritta “noi vogliamo vivere in un posto sicuro”, “ricoloriamo il futuro”.
Oggi il viceparroco don Marco Calvo ha tenuto una messa nel Duomo ma durante la sua omelia non ha fatto cenno alla vicenda Eternit ma alcuni fedeli hanno letto le loro preghiere e una di queste recitava: “Signore, rendici sensibili ai parenti delle vittime dell’Eternit. E illumina le menti degli scienziati affinchè venga trovata una cura per i tanti malati di mesotelioma”.