Il Centro Missionario dei Cappuccini di Milano lancia un progetto di sostegno per Eritrea per fornire di acqua potabile alcuni villaggi nei dintorni della cittĆ BarentĆ¹, dove ĆØ presente da anni una missione italiana.
“In Eritrea si muore per assenza di acqua potabile”: l’appello dei Missionari Cappuccini
Ogni anno in ottobre si celebra il Mese Missionario e nellāoccasione il Centro Missionario dei Cappuccini di Milano lancia un progetto di sostegno ad una realtĆ missionaria in Eritrea. A Milano, il Centro Missionario di Piazzale Cimitero Maggiore 5 si occupa del sostegno alle missioni e coordina lāattivitĆ di animazione missionaria della Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Lombardia, che conta oltre un centinaio di missionari in Sudamerica, Africa e Asia. I Frati italiani missionari sono circa 20 e gli altri sono originari dei Paesi di missione. Tra questi, in Eritrea, vi ĆØ Monsignor Thomas Osman Ofmcap, Vescovo di BarentĆ¹, nella regione Gash Barka, che lancia un appello per gli abitanti del villaggio Tuguliti, rimasti senza acqua potabile. Si tratta di 2.250 tra adulti e bambini divisi in 450 famiglie, a 34 km da BarentĆ¹. Al momento queste persone, per reperire lāacqua, devono percorrere chilometri muovendosi con asini e dromedari o portando i fusti sulle spalle anche piĆ¹ volte al giorno. Anche sotto il sole piĆ¹ caldo, si vedono colonne di donne, magari incinte, e di bambini, che fanno continuamente la spola. Lāacqua ĆØ quella di pozzi a cielo aperto batteriologicamente impura, che causa malattie e infezioni intestinali gravi, specie nei piĆ¹ piccoli.
Quattro anni fa, era stato trivellato un pozzo di 50 metri con una capacitĆ di getto di 4 lt al secondo. Di seguito, erano iniziati i lavori per unāulteriore conduttura idraulica di 300 metri, ma poi ĆØ mancato il finanziamento per ultimarla.
Ora il progetto proposto da Ofmcap prevede la fornitura di nuove pompe elettriche, la costruzione di una vasca su unāaltura, e 3 punti diversi di distribuzione, per favorire lāapprovvigionamento dei vari insediamenti. Siccome le pompe a mano si rompono facilmente lasciando per lungo tempo senza acqua la popolazione, Ofmcap per lāalimentazione delle pompe vorrebbe installare dei pannelli solari, costosi, ma garanzia di efficienza e durata nel tempo. Il materiale per lāesecuzione del lavoro ĆØ reperibile in Eritrea, con risparmio dei costi di spedizione. La Diocesi concorrerĆ alla fornitura di tubi in PVC. Allāappello mancano 25.281 euro, ovvero 411.650.08 Nafka, moneta locale.
LāEritrea ĆØ un territorio relativamente piccolo e fertile, situato nella parte settentrionale del Corno dāAfrica, sul Mar Rosso e confina con lāEtiopia, da cui ha ottenuto lāindipendenza 32 anni fa, nel maggio 1991, e il Sudan, una situazione che favorisce situazioni bellicose, a scapito dellāeconomia, e di un sano sviluppo. Contribuisce alla sofferenza della popolazione il governo in mano a una dittatura militare. TantāĆØ che l’UNHCR nel 2020 contava ben 511.900 rifugiati eritrei su una popolazione di circa 3.684.000 abitanti.
La Missione dei Frati Minori Cappuccini in Eritrea ĆØ iniziata nellāera moderna nel 1894 ed era stata affidata ai Frati Cappuccini della Provincia di Roma; poi, dal 1911 ĆØ entrata a far parte della Provincia di Lombardia per poi diventare Provincia autonoma il 7 gennaio 1975. Il Centro Missionario di Milano ha perĆ² sempre mantenuto il legame con quella realtĆ , rispondendo puntualmente alle richieste di aiuto.
In questa ottica anche il noto critico dāarte moderna e curatore di esposizioni internazionali, Luigi Sansone, organizzerĆ a fine mese unāasta di opere dāarte di autori moderni per sostenere il progetto, negli ambienti di Opera San Francesco in Via Kramer a Milano.
Fonte: Aise