Papa Francesco sta per ultimare la nuova enciclica sull’ambiente. In questa settimana ha ridotto al minimo udienze e impegni pubblici in modo da dedicare il maggior tempo possibile a un’ultima revisione del testo. Lo ha confermato il vicedirettore della Sala stampa vaticana, padre Ciro Benedettini. “Ho avuto la prima bozza dal cardinale Turkson – aveva dichiarato il successore di Pietro lo scorso 15 gennaio in volo verso le Filippine – con l’aiuto di alcuni ho fatto preparare questo, e ho lavorato, poi con l’aiuto di alcuni teologi”. Ha aggiunto di aver inviato lo scritto “alla Congregazione per la dottrina della fede e alla seconda sezione della Segreteria di Stato e al teologo della casa pontificia, perché studiassero bene che non dicessi troppe stupidaggini”.
Inoltre, sempre in quell’occasione, aveva commentato gli esiti della conferenza dell’Onu sul cambiamento climatico, avvenuta a Lima nel dicembre 2014: “In Perù non si è concluso un granché, mi ha deluso la mancanza di coraggio”. A testimonianza dell’interesse di Papa Francesco per la tematica, anche la decisione di presentare in Vaticano la Repam, rete ecclesiale pan amazzonica, in difesa del più grande “polmone verde” presente al mondo e di analoghe iniziative. Inoltre, ieri, Giornata mondiale dell’acqua, durante l’Angelus ha sottolineato che “l’acqua è l’elemento più essenziale per la vita, e dalla nostra capacità di custodirlo e di condividerlo dipende il futuro dell’umanità”. L’enciclica, secondo le previsioni, dovrebbe essere pubblicata entro l’estate.