Un prete copto, Arsanius Wadid, è stato accoltellato a morte mentre era in auto ad Alessandria d’Egitto da un uomo di 60 anni che è stato arrestato. Lo riferiscono note pubblicate su Facebook della Procura generale egiziana e del ministero dell’Interno – riportate da Ansa – ma senza fornire indicazioni sul movente dell’omicidio.
“Residenti hanno bloccato una persona che aveva aggredito, con un’arma da taglio, il sacerdote della Chiesa della Vergine Maria, Moharam Bek“, un quartiere di Alessandria – della seconda maggiore città egiziana – “mentre circolava sulla Corniche”, il lungomare, ha riferito la Procura.
Il pubblico ministero ha ordinato “di portare a termine rapidamente le indagini sull’omicidio del sacerdote” che si chiamava Arsanius Wadid ed è “morto in ospedale a causa delle ferite riportate”, viene precisato annunciando che “l’indagato è stato deferito alla Procura generale per essere interrogato”. Nel fornire l’età dell’uomo, il ministero ha precisato che il sacerdote è stato colpito “mentre guidava sulla Corniche nella zona di Sidi Bishr” con un “coltello”.
Grande Imam condanna l’uccisione del prete copto
Il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmed Al Tayyib, ha espresso le sue “sincere condoglianze” al patriarca della Chiesa ortodossa copta, Tawadros II, e “a tutti i cristiani” per l’assassinio del sacerdote della Chiesa della Vergine Maria di Alessandria. Lo riferisce la pagina Facebook del più influente centro teologico e universitario dell’islam sunnita. “L’omicidio è uno dei peccati peggiori”, ha affermato il Grande Imam il quale “ha invitato tutti a notare che questo incidente e altri analoghi sono una strada spianata per scatenare guerre di religione tra i figli della stessa patria”. Al Tayyib “chiede a tutti di fare attenzione a un tale piano e di operare per stroncarlo mentre viene attuato”, aggiunge fra l’altro il testo.
I copti, i cristiani del musulmano Egitto, sono un’importante minoranza etnico-religiosa che rappresenta circa il 10-15% della popolazione egiziana e la più grande comunità cristiana del Medio Oriente. I copti hanno avvertito come una minaccia l’anno di governo dei Fratelli musulmani del 2012/13 e sono stati vittima di sanguinosi attacchi dell’Isis negli anni successivi alla loro cacciata.
A tutti i livelli, dai semplici fedeli al loro Papa, i cristiani d’Egitto per lo più appoggiano il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi che coglie ogni occasione per contraccambiare il sostegno, profilandosi come garante di una armoniosa convivenza fra religioni diverse.